Nel tragico giorno del 30 gennaio del 2018, il corpo della giovane Pamela Mastropietro viene trovato fatto a pezzi e diviso in due valigie in via dell’Industria, a pochi chilometri da Macerata. Secondo quanto stabilito dalle indagini, Innocent Oseghale risulta colpevole di questo brutale omicidio. Già condannato in Cassazione per l’omicidio della diciottenne, Oseghale è stato riconosciuto colpevole anche del suo stupro, e questo nonostante, nel corso dell’udienza, i suoi legali Umberto Gramenzi e Simone Matraxia avessero sostenuto ripetutamente che “la violenza sessuale” su Pamela “non è provata”.
Oseghale era stato già condannato in via definitiva per l’omicidio di Pamela Mastropietro ma la Cassazione aveva mandato gli atti a Perugia per un processo di appello bis in relazione all’aggravante della violenza sessuale. Dopo circa un’ora di camera di consiglio, è arrivata la decisione della corte, presieduta dal giudice Paolo Micheli. La sentenza è stata accolta dall’applauso dei parenti e degli amici di Pamela, presenti in aula.
“Ci sono altri mostri fuori da prendere“, sostiene Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro. “Spero – aggiunge – che sia a vita e senza sconti di pena. Come ho detto a Macerata ‘fuori uno’. Adesso vediamo gli altri”. E ancora: “Siamo orgogliosi di questa sentenza e spero venga confermata in Cassazione”. Grande gioia, il commento di papà Stefano.
Carlo Toto, 23 febbraio 2023