Tracollo auto elettriche: litio ai minimi da tre anni

Altre brutte notizie per i fanatici della religione green: rallenta l’impiego nelle batterie, le scorte si accumulano nei magazzini

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Auto Elettriche

Niente da fare per le auto elettriche, il tracollo appare sempre più irreversibile. I numeri parlano chiaro: secondo i dati degli analisti di Jato Dynamics relativi a 28 mercati europei, a maggio, le immatricolazioni di auto alla spina (Bev e Phev) sono diminuite del 10 per cento. Prezzi inaccessibili per le masse, la spiegazione di chi prova a lasciare margini di fiducia. Ora la mazzata arriva sull’oro bianco, non più brillante come un tempo. Come riportato dal Sole 24 Ore, i prezzi del litio – metallo impiegato nelle batterie – sono in caduta libera.

Il ribasso dei prezzi del litio è facile da spiegare: riflettori puntati sull’eccesso di produzione al quale si accompagna una frenata della domanda di elettriche. I numeri sono numeri: il carbonato di litio in particolare scambia su valori inferiori a 13mila dollari per tonnellata, l’idrossido di litio si avvicina a quota 12mila dollari: livelli ai quali non scendevano da luglio 2021, quasi tre anni fa. Il calo rispetto a un anno fa è clamoroso: 70 per cento in meno. Ma non è tutto: secondo gli esperti, infatti, la discesa dei prezzi continuerà quantomeno nella seconda metà del 2024.

C’è anche un altro dettaglio da non sottovalutare, secondo il quotidiano economico. Parliamo del pessimismo sul ritmo del processo di decarbonizzazione e in particolare sulla diffusione delle elettriche. Inutile evidenziare che le previsioni roboanti degli ultimi anni sono state clamorosamente disattese. Come vi abbiamo raccontato in più di un’occasione, le case automobilistiche occidentali hanno ridimensionato gli ambiziosi piani di sviluppo della produzione e gli accordi per la fornitura di batterie. Un esempio su tutti, la Bmw, che ha annullato un ordine di celle da 2 miliardi di dollari con Northvolt.

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Tra i tanti fattori da tenere in considerazione ci sono i dazi sulle elettriche cinesi. Gli Stati Uniti li hanno imposti da tempo, così come dall’Unione europea. Le imposte peseranno sul mercato, e anche parecchio: gli effetti negativi sulla domanda dei materiali utilizzati nelle batterie non saranno secondari. Una situazione piuttosto delicata, considerando che già con il litio è annotato un surplus crescente. Per quanto riguarda l’eccesso di offerta, Citi stima il 7 per cento della domanda: dall’inizio del 2024 ha fatto crescere di 70 mila tonnellate le scorte visibili. Sembrano lontani i tempi del 2022, quando il prezzo del litio volava ben oltre 80mila dollari per tonnellata. Ora è il momento di fare i conti con il buonsenso, finalmente, mettendo da parte l’ideologia talebana, sempre perdente.

Franco Lodige, 29 giugno 2024

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