Politica

Tracollo sbarchi, meno clandestini: di quanto sono calati

Drastico calo di migranti da Libia e Tunisia nel 2024: gli accordi con i Paesi africani danno grandi risultati

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L’estate rovente del 2023 è solo un lontano ricordo: sull’immigrazione il governo guidato da Giorgia Meloni ha cambiato marcia. A differenza di quanto sempre sostenuto dalla sinistra dei porti aperti, governare i moti migratori è possibile e la linea dell’esecutivo di centrodestra sta portando grandi risultati. Emblematico il dato di Lampedusa, meta preferita per gli sbarchi: -77 per cento rispetto al luglio di un anno fa. Il piano di collaborazione con i Paesi africani sta funzionando alla grande e i numeri non lasciano grossi margini di immaginazione.

Meloni ha deciso di puntare molto sulla collaborazione con i Paesi da cui partono gli sbarchi, sia attraverso i fondi europei sia attraverso la diplomazia. Un grande dialogo, seppur non semplice, ma necessario per ottenere i risultati. Basti pensare a quanto accaduto con la Tunisia: un anno fa sbarcarono 58 mila migranti da Tunisi sui 93 mila totali. Dopo l’intesa con Saied, i numeri sono letteralmente crollati: oggi gli sbarchi dalla Tunisia sono più che 12 mila. Il dialogo ha portato importanti risultati anche sul fronte turco: dai 6.828 migranti sbarcati nell’epoca Draghi ai 1.318 di oggi.

In generale, gli sbarchi sono diminuiti del 60 per cento: dai 93.467 del 2023 ai 34.762 di oggi. Un contributo importante, in termini di deterrenza, è quello esercitato dall’apertura dei centri di accoglienza in Albania, tanto contestati dalla sinistra quanto invidiati dagli altri Paesi europei. Il ministro Matteo Piantedosi ha acceso i riflettori anche sullo strumento del rimpatrio forzoso e i numeri anche in questo caso gli danno ragione: nel 2024 sono stati 3.080 i rimpatriati, con un aumento del 20% dal 2023.

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I dati sugli arrivi via mare dei migranti registrano “non solo una forte diminuzione rispetto allo scorso anno, pari a circa il 63 per cento, ma anche una flessione del 20 per cento circa rispetto al 2022, anno in cui era in carica il precedente governo”, l’analisi di Piantedosi. Ma il governo non ha intenzione di fermarsi qui. Meloni ha intenzione di promuovere e sviluppare progettualità finalizzate alla promozione di rimpatri volontari assistiti dai Paesi di transito, attraverso un approccio di stampo totalmente innovativo, senza dimenticare l’obiettivo di aumentare ulteriormente il numero effettivo dei rimpatri, rendendo più celeri le procedure di espulsione ed elevando il numero dei posti disponibili nei Cpr. Da questo punto di vista, il governo è al lavoro sulla realizzazione di nuove strutture e sul ripristino della piena funzionalità dei centri già esistenti.

Franco Lodige, 8 agosto 2024

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