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Tranquillo, Donald: una sentenza li seppellirà

L’americano medio se ne frega di De Niro e di con chi è andato a letto. La sentenza di colpevolezza è un assist a Trump

biden trump © Merydolla tramite Canva.com

Per noi italiani, quanto sta accadendo negli States a ridosso delle elezioni sembra un film già visto: Donald Trump è il Berlusconi d’oltreoceano

La condanna di Donald Trump (per tutti e 34 i capi d’accusa di reato di falsificazione di documenti relativi al pagamento di una pornostar ad opera del suo legale prima delle elezioni 2016) suscita un parallelismo evidente, per modalità e temi, con alcuni degli attacchi serrati che Berlusconi ha ricevuto dalla magistratura.

Il fil rouge che collega le due vicende è piuttosto chiaro: due uomini potenti, che polarizzano l’opinione pubblica a tal punto da essere amati o odiati senza particolari sfumature intermedie, e che incappano in dei problemi giudiziari relativi alla vita personale, certamente poco calzanti con la politica.

È proprio questo l’assist involontario che i democratici forniscono a Trump e che dall’altra parte dell’oceano fornirono ieri a Berlusconi: dargli la possibilità di cavalcare (una o più) vicende personali, ergendosi a martire attaccato non per la sua agenda politica, ma per ciò che fa nel suo privato.

Ed è esattamente ciò che Trump sta facendo, essendo ben conscio che all’americano medio, quello appartenente alla classe operaia e che si sporca le mani nelle acciaierie dei grandi laghi, possibilmente anche elettore in uno degli swing states che potrebbe dargli la vittoria, frega davvero poco che il tycoon non piaccia a De Niro o che abbia pagato una pornostar per comprare il suo silenzio.

Alessandro Bonelli, 2 giugno 2024

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