Clima rovente in Germania, si moltiplicano i grattacapi per il governo guidato da Olaf Scholz. Negli ultimi giorni agricoltori e camionisti hanno letteralmente paralizzato il Paese contro gli ultimi interventi in campo economico, tra tagli indiscriminati e l’esasperata linea green. In particolare, i lavoratori si sono scagliati contro l’abolizione degli sgravi sul gasolio agricolo. Alla mobilitazione contro la politica dell’esecutivo indetta dagli agricoltori si sono uniti camionisti, spedizionieri e artigiani ma le cattive notizie non sono finite: la protesta sociale – la più grande dal dopoguerra – promette di durare.
Ieri sono arrivati a Monaco oltre 2000 camion per stigmatizzare gli aumenti per il gasolio (ma non solo), una mazzata per la categoria. L’associazione delle aziende bavaresi di trasporto e logistica ha occupato il terreno dove annualmente si tiene l’Oktoberfest, di fronte alla statua monumentale della Bavaria. Tanti i disagi alla circolazione, in particolare per i pendolari dell’area di Monaco. Striscioni e slogan come severo monito al governo: “Non c’è cibo senza di noi”. Come anticipato, la mobilitazione non è legata unicamente al gasolio: il settore ha invocato la riduzione dei pedaggi autostradali, l’incremento degli investimenti in infrastrutture come strade e ponti, maggiori finanziamenti per i sistemi di trazione alternativi e i carburanti rinnovabili.
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L’integralismo verde sta esasperando gli animi in Germania e la tensione è altissima. Il governo di Scholz è accusato di spendere troppi soldi per le menate green, togliendo incentivi e sconti a “chi lavora davvero”. Una battaglia comune che riunisce diversi settori, portata avanti in primis dagli agricoltori, che anche martedì scorso sono scesi in piazza per rivendicare le proprie istanze: 680 veicoli tra trattori, veicoli pesanti e furgoncini di piccoli artigiani sparsi tra la porta di Brandeburgo e la colonna della Vittoria, nel centro di Tiergarten.
Guai a parlare di lamenti inutili, perché i numeri parlano chiaro. Secondo quanto stimato dall’Associazione degli agricoltori, con l’abolizione della normativa sul diesel agricolo e l’esenzione dalla tassa sugli autoveicoli ad uso agricolo e forestale, il settore verrebbe gravato di un ulteriore miliardo di euro all’anno. Un impatto altrettanto pesante per camionisti, spedizionieri e artigiani. Al centro delle critiche, Scholz ha preso tempo senza sbilanciarsi su possibili passi indietro. “Se le proteste che sono legittime si trasformano in furia e disprezzo per i processi democratici e le istituzioni, allora perdiamo tutti”, ha traccheggiato il cancelliere invocando chissà quale pericolo: “Solo chi disprezza la nostra democrazia ne avrà beneficio. Specialmente in questo momento difficile e turbolento è importante mantenere un senso della proporzione e dell’equilibrio, questo dovrebbe essere una preoccupazione per tutti i democratici”. La Germania ribolle.
Massimo Balsamo, 13 gennaio 2024