Servono più infrastrutture per rendere il Paese moderno, competitivo, collegato all’Europa. E servono subito, con urgenza. “Siamo in un ritardo pazzesco”, avverte Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione CRT. “Io mi occupo di questo tema da una quarantina d’anni. L’Italia è un Paese straordinario, il Paese più bello del mondo, abbiamo degli imprenditori fantastici, però abbiamo anche un dovere che abbiamo un po’ trascurato: metterli in condizioni di competere al meglio”, ha affermato l’ex dirigente d’azienda e banchiere, spiegando che “per competere al meglio, oggi, è sempre più centrale l’infrastruttura”. Il che – ha rimarcato – “significa treni, aerei, strade e infrastrutture tecnologiche quali la fibra e il digitale”.
Rispetto all’attuale situazione, dunque, l’Italia potrebbe e dovrebbe fare molto di più. “Siamo indietro ma ce la faremo”, ha scommesso Palenzona ai nostri microfoni, dopo che – dal palco della Ripartenza 2024 di Milano – aveva assestato una sferzata alla nostra classe dirigente (e politica in particolare): “Mentre noi facevamo le riunioni, gli altri facevano le opere”. Durante il panel condotto da Nicola Porro al Centro Congressi della Fondazione Cariplo, il presidente della Fondazione CRT non aveva usato mezzi termini nei confronti di chi si oppone alle grandi opere: “Questa è una mentalità distruttiva, per cui ci siamo fatti un danno enorme”.
Davanti alle nostre telecamere, il banchiere ha poi ribadito il concetto, soprattutto quando gli abbiamo ricordato le proteste anti-infrastrutture di alcuni movimenti in Piemonte e Valle d’Aosta, regioni nelle quali Palenzona opera in particolare con la fondazione CRT. “Questo è stato un guaio, perché noi siamo in un ritardo terribile. Avremmo dovuto collegare il Mediterraneo all’Europa e non l’abbiamo fatto. Per fare questo servivano le grandi reti europee che noi non abbiamo fatto. Siamo in un ritardo pazzesco e questo è un danno alla competitività del nostro Paese”, ha osservato. Tra gli ostacoli che contribuiscono a rallentare lo sviluppo, infine, Palenzona ha annoverato anche la mancanza di progettualità a lungo termine: un ulteriore freno a mano inserito da troppo tempo.
Marco Leardi, 16 febbraio 2024
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