L’indiscrezione circolava da diverse ore, ora c’è anche l’ufficialità: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di sospendere temporaneamente gli aiuti militari all’Ucraina. La notizia è stata confermata da un funzionario della Casa Bianca, che ha dichiarato: “Stiamo mettendo in pausa gli aiuti per rivedere la nostra assistenza e assicurarci che contribuisca realmente alla ricerca di una soluzione”. Il funzionario ha inoltre sottolineato che Washington si aspetta un impegno anche da parte degli alleati per raggiungere l’obiettivo di una pace duratura.
Ma attenzione: la sospensione dei trasferimenti di armi e altri aiuti militari sarà riesaminata nel caso in cui il presidente ucraino Zelensky dimostri un sincero impegno nel partecipare ai negoziati di pace. Secondo quanto riportato dal Washington Post, che cita una fonte governativa statunitense, la mossa di Trump potrebbe mirare a spingere Zelensky ad accettare le condizioni stabilite da Washington per l’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerarie ucraine, in particolare per i minerali rari.
A proposito dell’intesa sulle terre rare, Trump ha affermato di non ritenere che la proposta di un accordo di investimento sia morta. “Non credo. Penso che sia un ottimo affare per noi. Ve lo farò sapere domani sera” le parole del tycoon in riferimento al suo discorso sullo Stato dell’Unione. Interpellato da Fox News, il consigliere alla sicurezza nazionale Michael Waltz ha spiegato che “quello che abbiamo bisogno di sentir dire a Zelensky è che rimpiange” quanto accaduto venerdì, che “è pronto a firmare l’accordo sui minerali e impegnarsi in trattative di pace. Non è molto” ma sarebbe un passo avanti. Sempre secondo Waltz, il numero uno di Kiev “non è pronto a parlare di pace ma il problema è che il tempo non è dalla sua parte. La pazienza degli americani non è illimitata, e non sono illimitate neanche le nostre scorte di armi”.
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Nella giornata di ieri Trump ha rilanciato le sue critiche verso Zelensky, intensificando la polemica che era già esplosa nei giorni scorsi durante uno scontro verbale nello Studio Ovale della Casa Bianca. The Donald ha accusato il collega ucraino di non voler raggiungere un accordo di pace con la Russia, sostenendo che on desideri fermare il conflitto finché avrà il supporto degli Stati Uniti. In un post particolarmente al vetriolo su Truth Social, Trump ha commentato le dichiarazioni di Zelensky rilasciate dopo il vertice di domenica a Londra, in cui il presidente ucraino aveva affermato che un accordo di pace era ancora lontano e che si aspettava che il supporto Usa continuasse nonostante le difficoltà. “Questa è la peggior dichiarazione che Zelensky potesse fare. L’America non tollererà ancora a lungo questo atteggiamento”, le sue parole.
Non è tardata ad arrivare la replica di Kiev. In un post pubblicato su X, Zelensky ha ribadito la sua posizione favorevole alla pace: “La pace è urgente“, ha scritto. “Stiamo lavorando fianco a fianco con l’America e i nostri alleati europei, e contiamo sul loro sostegno nel nostro cammino verso la pace. Gli ucraini desiderano la pace più di chiunque altro, perché la guerra distrugge le nostre città e le nostre vite. Dobbiamo fermarla per garantire la sicurezza del nostro popolo”.
In serata sono arrivate anche le nuove dichiarazioni di Giorgia Meloni. Intervistata da XXI Secolo, la Leader del governo è tornata a parlare dell’incontro-scontro dello Studio Ovale ed è stata molto netta: “Non sono dibattiti che normalmente si fanno davanti alle telecamere. Non ha aiutato”. La priorità è la pace e l’Europa non può fare a meno degli Usa, la linea del primo ministro, che si è anche soffermato sull’ipotesi di inviare soldati europei a Kiev: “L’Italia partecipa con la sua franchezza. Ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica pur ringraziando i colleghi perché penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina”. “Sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione” ha aggiunto, rimarcando che “i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti, ma in realtà non lo sono”.
Franco Lodige, 4 marzo 2025
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