Trump, la vittoria del popolo contro le élite

Tutti i giornali, italiani e statunitensi, facevano il tifo per Kamala Harris. Non hanno capito, di nuovo, l’America profonda

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Trump giornalisti

Stavolta i sondaggi non hanno sbagliato del tutto. Avevano previsto un testa a testa tra Trump ed Harris nei 7 swing states, e così è stato. Ma si è trattato di un testa a testa a senso unico, cioè con Trump in vantaggio praticamente in tutti gli Stati in bilico, tranne in Arizona, dove pare abbia perso.

Quando mancano poche ore all’ufficialità dei dati per ciascun singolo Stato, il candidato repubblicano avrebbe vinto in Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Wisconsin e Michigan. L’Arizona vede invece per il momento in vantaggio Harris. Manca il dato del Nevada, che arriverà più tardi.

Il vantaggio in Pennsylvania e Georgia è al momento superiore ai quattro punti percentuali, addirittura di quasi cinque in Michigan. Più contenuto il distacco in Wisconsin e North Carolina. Il Wisconsin, per la verità, è ancora in bilico. Le percentuali di cui sopra si assesteranno nelle prossime ore con qualche punto in più o in meno per Trump, ma statisticamente il risultato non può più cambiare. Ohio e Florida, come previsto, non sono mai stati in discussione e sono già stati assegnati a Trump (anche se per circa mezz’ora, durante la notte, l’Ohio sembrava andasse verso la candidata Dem).

Donald Trump dovrebbe portare a casa non meno di trecento grandi elettori.

Ma il dato di fatto saliente, quasi clamoroso, è la probabile vittoria di Trump anche nel voto popolare nazionale. Se ciò fosse confermato, è un fatto che non accadeva da vent’anni, dalla rielezione di G.W. Bush nel 2004.

I Repubblicani riottengono la maggioranza anche al Senato (si è votato per il rinnovo di 34 senatori) e pare confermino anche la maggioranza alla Camera dei rappresentanti.
Insomma la vittoria di Trump è totale. L’onda rossa è incontenibile.

Nelle ultime settimane i media, americani e quelli italiani, hanno apertamente fatto il tifo per Harris, dimostrando ancora una volta di non aver capito assolutamente nulla della classe media americana, sofferente e silenziosa, e persino della classe operaia. Le élite hanno perso e ha vinto il popolo.

Trump dimostra che si può vincere anche senza avere a proprio favore giornali e televisioni. Gli è bastato Musk.

Ora occorre attendere solo i dati per verificare i numeri, ma nella sostanza i giochi sono fatti. Rien ne va plus.

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

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