Esteri

Trump-Putin-Zelensky, chi la spunterà davvero nel 2025

© palinchakjr tramite Canva.com

Che anno sarà per il nostro disgraziato continente? Senza scomodare astri e astrologi, una nuova configurazione internazionale sembra stia prendendo forma, e già che una forma ci sia non è poco. Se è vero che le guerre toccano sempre il loro apice prima di terminare, sul fronte russo-ucraino quell’apice sembra (ripetiamo, sembra…) essere stato toccato con lo sciagurato via libera all’Ucraina all’uso di armi in profondità contro la Russia.

Scampato, per il momento, il pericolo di una risposta russa (scampato solo grazie al realismo russo che a volte emerge dalla violenza) l’insediarsi della nuova amministrazione americana apre nuovi ed apparentemente luminosi scenari. Al realismo russo si accompagna il realismo trumpiano, scevro dagli osceni orpelli di wokismo e melensaggine pacifista che mai dovrebbero applicarsi alla politica estera; su entrambi i fronti c’è desiderio di chiudere la guerra più pericolosa per le sorti del mondo dai tempi della crisi di Cuba.

L’ineffabile Zelensky, di fronte al meno accondiscendente inquilino della Casa bianca, ha abbandonato i connotati di piccolo eroe postmoderno che hanno fatto breccia nel cuore di tanti nostri acuti commentatori europei e pare non essere troppo contrariato dalle condizioni di pace imposte da Mosca (le stesse che se seguite avrebbero evitato lo scoppio della guerra…).

A questo punto lo scenario è duplice: la guerra può terminare con un acme ancor più violenta e devastante o terminare con la presa di coscienza delle parti in gioco che nessuno può realmente vincere, momento perfetto per trattare dunque. L’America ha raggiunto il suo obiettivo strategico ossia togliere l’Europa dall’orbita del gas russo imponendo il suo, costosissimo, che ora si appresta a viaggiare lungo la nuova ambitissima rotta artica. Con questo hanno mozzato le gambe, come si desiderava da tempo, all’industria tedesca in funzione, forse, anti-cinese.

I russi hanno dimostrato al mondo che qualsiasi sfida aperta alla propria integrità verrà ripagata col sangue. E gli ucraini potranno finalmente entrare in Europa, quei pochi rimasti, liberi di spostarsi ed abbandonare il proprio paese distrutto. Che il nuovo anno cominci meglio di come è finito!

Francesco Teodori, 6 gennaio 2025

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