Ma c’è di più, il problema è, e alla Casa Bianca non possono non saperlo, che Erdogan considera le Ypg un’organizzazione terroristica perché, legata al Pkk dei curdi turchi. Possiamo prevedere, con la speranza di essere smentiti, che saremo testimoni silenti di un nuovo massacro anche perché i capi della Y.p.g., dal canto loro, hanno replicato che se le truppe turche avanzano ci sarà una guerra totale.
Alla fine il leader turco ha raggiunto un accordo con Washington per istituire una ‘zona cuscinetto’ profonda 30 chilometri senza presenza di guerriglieri, ma nella zona non ci sono solo uomini armati ma anche civili, migliaia di civili curdi, e anche questa volta, come abbiamo visto in passato in altre parti del mondo, ci sono in ballo le vite di vecchi, giovani, donne e bambini.
La decisione di Donald Trump di lasciare mano libera ad Ankara ha sorpreso soprattutto chi lo ha sostenuto durante la campagna elettorale e le votazioni per la Casa Bianca e sempre difeso da ogni tipo di accusa, e in questi anni della sua presidenza di accuse ce ne sono state davvero molte, da quelle ridicole a quelle semiserie.
Non possiamo sapere cosa e quali informazioni di intelligence, o quale consigliere, possano aver convinto il Presidente Americano a prendere una decisione che, allo stato attuale non ha spiegazione logica. Perché lasciare in mano ai turchi, famosi per non avere la mano leggera, quelli che fino a poco tempo prima erano stati degli alleati indispensabili al fine di sconfiggere l’oscurantismo dello Stato Islamico, supera davvero ogni immaginazione.
Michael Sfaradi, 7 ottobre 2019