È notizia di queste ore che la Casa Bianca ha dato ordine ai 1100 militari americani di stanza nel nord della Siria di smobilitare e lasciare campo libero alle forze armate turche per procedere contro i guerriglieri curdi delle Ypg. Si tratterà di una vera e propria invasione di terra, annunciata in passato e, di fatto, in corso dalle prime ore di questa mattina quando l’esercito turco ha spostato truppe, tank e veicoli corazzati verso il confine.
Stephanie Grisham, la portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato: “la Turchia lancerà presto un’operazione militare nel Nord-Est della Siria, azione da tempo programmata, e che per questo le truppe americane verranno spostate e non saranno più nell’area circostante”. La Grisham ha continuato dicendo che: “Le forze armate degli Stati Uniti non sosteranno questa operazione e, avendo sconfitto il califfato territoriale dello Stato Islamico, non saranno più nell’area circostante».
La signora Grisham ha anche aggiunto, con una nonchalance più francese che americana, che da ora non poi sarà la Turchia, e non gli Stati Uniti, a prendersi la responsabilità per tutti i combattenti dell’Isis provenienti dall’Europa, o da altri parti del mondo, che sono stati catturati negli ultimi due anni dopo la sconfitta del califfato territoriale a opera degli Stati Uniti.
Possiamo immaginare quanto saranno rispettate le convenzioni di Ginevra dopo aver messo i lupi a guardia del gregge, anche se quel gregge in passato si è macchiato di crimini inenarrabili. La decisione di lasciare i Curdi in pasto ai Turchi è arrivata dopo di una telefonata tra Donald Trump ed Erdogan, telefonata durante la quale i due leader hanno discusso del conflitto in Siria e stabilito di incontrarsi a Washington nel prossimo novembre.
Quello che lascia stupiti è che il Nord-Est della Siria, per un’area pari a un quarto del paese, nel 2013-2014 era stato invaso dall’Isis, e solo l’intervento delle truppe americane, affiancate proprio dai guerriglieri curdi delle Ypg, Unità di Protezione Popolare, permise di sconfiggere i jihadisti e liberare inizialmente Al-Raqqa, nell’ottobre del 2017, e in seguito tutta la regione.
La stessa Ypg che viene in queste ore lasciata da sola, e se non è tradimento questo è difficile trovarne uno più lampante, a fronteggiare uno dei più potenti eserciti della Nato in una guerra dove la vera perdente sarà la credibilità degli USA e del suo Presidente.
Credibilità a pezzi davanti agli altri alleati, Israele prima di ogni altro, che sentiranno in questa decisione decine di sirene d’allarme e vedranno come per Washington sia facile cancellare gli alleati con un colpo di spugna come fossero segni di gesso su una lavagna.
Ma c’è di più, il problema è, e alla Casa Bianca non possono non saperlo, che Erdogan considera le Ypg un’organizzazione terroristica perché, legata al Pkk dei curdi turchi. Possiamo prevedere, con la speranza di essere smentiti, che saremo testimoni silenti di un nuovo massacro anche perché i capi della Y.p.g., dal canto loro, hanno replicato che se le truppe turche avanzano ci sarà una guerra totale.
Alla fine il leader turco ha raggiunto un accordo con Washington per istituire una ‘zona cuscinetto’ profonda 30 chilometri senza presenza di guerriglieri, ma nella zona non ci sono solo uomini armati ma anche civili, migliaia di civili curdi, e anche questa volta, come abbiamo visto in passato in altre parti del mondo, ci sono in ballo le vite di vecchi, giovani, donne e bambini.
La decisione di Donald Trump di lasciare mano libera ad Ankara ha sorpreso soprattutto chi lo ha sostenuto durante la campagna elettorale e le votazioni per la Casa Bianca e sempre difeso da ogni tipo di accusa, e in questi anni della sua presidenza di accuse ce ne sono state davvero molte, da quelle ridicole a quelle semiserie.
Non possiamo sapere cosa e quali informazioni di intelligence, o quale consigliere, possano aver convinto il Presidente Americano a prendere una decisione che, allo stato attuale non ha spiegazione logica. Perché lasciare in mano ai turchi, famosi per non avere la mano leggera, quelli che fino a poco tempo prima erano stati degli alleati indispensabili al fine di sconfiggere l’oscurantismo dello Stato Islamico, supera davvero ogni immaginazione.
Michael Sfaradi, 7 ottobre 2019