Tutte le bugie sulla strage di Bologna

Il duro attacco di Paolo Bolognesi all’Esecutivo non rende onore alla memoria di chi ha perso la vita quel 2 agosto 1980

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Attribuire la responsabilità della strage di Bologna all’esecutivo di centrodestra è un esercizio fazioso, mendace e fuorviante, che non rende onore alla memoria delle vittime, e non giova a fare chiarezza su una vicenda alquanto nebulosa, sulla quale aleggiano tutt’ora parecchi dubbi e diverse zone d’ombra. Intanto, è bene sottolineare come risulti assai spregevole anche solo pensare di poter strumentalizzare politicamente una simile tragedia per fare opposizione a un governo democraticamente eletto e a un presidente del Consiglio del tutto estraneo ai fatti (non fosse altro che per evidenti ragioni anagrafiche).

Dopodiché, e questo Paolo Bolognesi dovrebbe saperlo (sebbene abbia sempre faticato ad accettarlo), perché la matrice neofascista dell’attentato, come giustamente sostiene Federico Mollicone, è il frutto di un teorema giudiziario non suffragato dalle necessarie evidenze probatorie. Una sentenza politica, come l’ha puntualmente definita Piero Sansonetti (non esattamente un pericoloso estremista di destra), volta a dirottare le indagini verso la pista neofascista ed assicurare dei colpevoli alla giustizia (Fioravanti e Mambro), rei confessi di numerosi omicidi, ma professatisi sempre innocenti rispetto alle accuse mosse loro dai magistrati bolognesi. Anche perché, a ben vedere, è realmente di ciò che si tratta: di innocenti (relativamente ai fatti del 2 agosto 1980).

I veri responsabili della cruenta strage (la più sanguinosa avvenuta nel Paese dal dopoguerra) che tolse barbaramente la vita a 85 persone, ferendone oltre 200, sono invece da ricercare altrove. Con ogni probabilità, nei controversi rapporti italo-palestinesi di quegli anni, e negli accordi segreti che da questi discendono, poi prontamente coperti dalla risolutiva azione dei servizi di intelligence tramite appositi depistaggi (a destra). E anche questo Paolo Bolognesi dovrebbe saperlo bene.

Per cui, delle due l’una: o l’ex deputato dem finge volutamente di non sapere, così da poter additare tutte le responsabilità dell’attentato agli estremisti di destra (e quindi, di riflesso, al governo in carica), oppure, semplicemente, Bolognesi sa di non poter assumere altra posizione che non sia quella che conduca alla solita vecchia pista neofascista.

In ogni caso, nulla che possa rendere giustizia alle vittime e tutelare gli interessi delle famiglie, cosa di cui, fino a prova contraria, Paolo Bolognesi, in quanto presidente dell’Associazione vittime della Strage di Bologna, dovrebbe occuparsi, tralasciando inutili polemiche e improbabili opere di distrazione di massa.

Perché la verità sta altrove, caro Bolognesi, e Lei, a distanza di ormai quarantaquattro lunghi anni dal vile attentato, dovrebbe seriamente adoperarsi per farla emergere. Una volta per tutte. O, perlomeno, avere la decenza di tacere.

Salvatore Di Bartolo, 6 agosto 2024

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