Tutte le fake di Repubblica sul report Ue che condanna l’Italia

Per il quotidiano la Commissione avrebbe bacchettato l’Italia sui diritti. Peccato che il rapporto Ue dica ben altro

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repubblica rapporto europeo

“Riforme e media, bocciatura Ue: ‘Stato di diritto a rischio in Italia’”. Ieri Repubblica aveva aperto lanciando l’allarme Ue contro l’Italia, frutto delle anticipazioni sui contenuti del rapporto annuale sullo stato di diritto della Commissione europea. Peccato che poi sia stato lo stesso rapporto a sbugiardare la liturgia del quotidiano diretto da Maurizio Molinari.

Ci ha pensato Il Foglio, con Ermes Antonucci, a mettere in luce l’enorme fake strombazzata da Repubblica, smontando pezzo per pezzo la tesi dell’Ue preoccupata per i diritti a rischio nel nostro Paese. Sì perché, nella stessa mattinata, il rapporto è stato pubblicato dimostrandosi di tutt’altro tenore rispetto all’anticipazione data dal quotidiano di Scalfari. Nel documento non si afferma da nessuna parte che lo stato di diritto in Italia è “a rischio”. Non solo. In tutto il rapporto la Commissione Ue non si spinge mai a dare giudizi sulle riforme del governo (dal premierato alla giustizia), ma si limita semplicemente a riportare, per ciascuna proposta di riforma, qual è l’obiettivo del governo e quali sono le critiche mosse dai “portatori di interessi” (dall’Associazione nazionale magistrati alla Federazione nazionale stampa italiana, da Emergency a Libera).

Insomma, il rapporto non fa che fotografare la situazione, dando spazio a tutte le voci. “Riportare soltanto quelle critiche, spacciandole pure per posizioni della Commissione Ue, è pura opera di disinformazione”, scrive Il Foglio. Per non parlare delle traduzioni maccheroniche dall’inglese. “Le preoccupazioni maggiori – osserva la Commissione europea – riguardano un possibile effetto agghiacciante sui giornalisti che sono maggiormente esposti alle querele per diffamazione”. “Effetto agghiacciante” traduce Repubblica “chilling effect”. Peccato che in inglese “chilling effect” significhi “effetto dissuasivo”, come poi riportato nel rapporto in versione italiana.

Poi l’attacco dell’Ue, sempre secondo Repubblica, contro la riforma del premierato: “Desta ‘preoccupazioni’ e ‘dubbi’”. Peccato che anche sul premierato il documento si limiti a dare conto dei principali contenuti della proposta di riforma, riferendo, da un lato, l’intento della maggioranza, dall’altro i dubbi di alcuni soggetti intervistati.

La stessa cosa avviene sulla giustizia, attorno alla riforma della separazione delle carriere. Vengono riassunti i contenuti della proposta e gli intenti del governo. Nel rapporto troviamo le critiche dell’Associazione nazionale magistrati. Ma come per magia la posizione dell’Anm diventa per Repubblica quella della Commissione Ue.

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