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Tutte le scissioni di una sinistra inutile

La vita pubblica italiana è un eterno congresso dei post comunisti, impegnati costantemente in una lotta senza quartiere contro il loro peggior nemico: se stessi. In questi giorni il Paese rischia di andare allo sbando. È proprio il momento in cui l’opposizione dovrebbe parlare con una voce pacata ma decisa. Invece il Partito democratico è esploso in un rumore assordante prodotto da urla dissonanti. Più che la crisi di governo, Matteo Salvini ha dato il via all’esaurimento nervoso della sinistra. In gioco c’è il potere all’interno del Pd, le idee non c’entrano niente. In breve: Matteo Renzi vuole dire addio a Nicola Zingaretti ma ha bisogno di tempo per creare il suo movimento, che pare si chiami «Azione civile» (l’Azione cattolica potrebbe chiedere il copyright). Nicola Zingaretti vuole andare a votare per tagliare le gambe proprio a Renzi, sterminando i deputati dell’ex presidente del Consiglio, basta non candidarli più.

Graziano Delrio apprezzerebbe un governo del presidente. Franceschini aprirebbe ai grillini. Calenda sostiene che il Pd è finito. Chi dovrebbe mediare non sa che pesci pigliare. Come si fa a mediare tra sei o sette posizioni diverse? Non c’è comunque da stupirsi. Basta pensare al passato. Nel ’91 sorge il Pds dalle ceneri del Pci. Rifondazione Comunista va per la sua strada. Però Cossutta lascia Rifondazione e fonda il Pdci. Nel 2007 il Pds, poi Ds, diventa Pd. Da qui è una valanga che porta alla creazione di Sel, Leu, Mre, Mdp e altre sigle che vi risparmiamo. Possibile? Certo. Tra l’altro «Possibile» è il nome del movimento di Civati nato da una scissione.

A sinistra del Pd come vanno le cose? Leu (Liberi e uguali) ha realizzato un capolavoro. Si è formato per fusione di tre partiti di sinistra (Mdp, Possibile, Sinistra italiana) ma le scissioni ne hanno prodotti cinque. Al mazzo dei citati si aggiungono Futura e Patria e Costituzione, sempre che non si siano già uniti ad altri e poi scissi a loro volta. Nei prossimi giorni assisteremo, quasi certamente, alla millesima scissione, se va avanti così si ridurrà alle dimensioni di un atomo, e i vari capetti scinderanno pure quello, lasciando inceneriti gli elettori, ai quali un forte partito di sinistra che parlasse di lavoro potrebbe perfino essere necessario. Ma i cittadini sono rassegnati: la sinistra o parla di se stessa o parla di baggianate politicamente corrette. Quindi è inutile, scissa dalla realtà.

Alessandro Gnocchi, 13 agosto 2019