La marcia dei quarantamila a Firenze, molti i visionari, tutti gli altri ipocriti, ha poco a che spartire con l’onda nera, la risacca nera e molto con le logiche della bassa propaganda e della bassa politica. Nessuno crede davvero alle cazzate della preside Savino, tesserata Pd, candidata Pd e presto, vedrete, ricandidata, per il momento col cartello demagogico al collo; tutti sanno che il concentramento antifà serve a contarsi, a dire ci siamo, a lanciare la meteorina rossa Schlein che riceve il bacio di Giuda del narciso di tutti i colori e di tutte le stagioni, Conte.
Sì, noi ci siamo e siamo quarantamila! Firenze è nostra! Bravi, e adesso che ve ne fate? D’accordo, non mollate la presa sulla scuola, l’egemonia didattica militante, ieri ho raccontato della insegnante odiata dai colleghi per non aver baciato la pantofola della nuova icona antifascista Savino. Ma lettere stronze come quella del suo istituto sono circolate in tutte le scuole, con irrilevanti variazioni per un messaggio grottesco: noi siamo il presidio democratico e chi non è con noi va schiacciato come le cimici di Gramsci.
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Sempre un grande spettacolo questo della democrazia come pare a noi, violenta, subdola e escludente. Ma questa sorta di Ku klux Schlein in Arno, dove si urlacchiano impiccagioni e roghi ai fasci, sotto gli occhi della segretaria, serve al nuovo corso del partito che deve tornare al massimalismo, alle barricate seppur di cartone. Adesso non si scherza più, compagni, adesso capiranno che siamo tornati e siamo sempre quelli del furore. Questa Elly figlia del globalismo finanziario non è granché ma conserva tutti i tratti di ferocia e di intolleranza dei comunisti e per di più ricchi. “Non ci hanno sentito arrivare”, ha commentato appena ed è una frase già eversiva, ribalda. Poi subito lo sciacallaggio, davvero miserabile, davvero immondo, sui morti di Cutro scaricati sulla Meloni, poi il sostegno velato a Cospito, il terrorista, l’aspirante stragista. Perché il convitato di pietra del sabato antifà fiorentino era lui.
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Quarantamila per Schlein posson bastare? Per arginare il mare nero sono niente, per tirare la volata all’ereditiera del popolo non un granché, per giocare al grande fratello politicante vanno bene. Per le prove tecniche di fusione e di sabotaggio al nuovo potere usurpatore sì, posson bastare, poi suppliscono i giornali, i guitti a tariffa, il Csm, il Colle, Sanremo. Però lasciate stare il fascismo dell’altro secolo, lasciate perdere l’ur fascismo di Eco che funziona appunto come eco, pretesto, riflesso condizionato e anche voi, bamboccetti da sfilata, sappiatelo che siete solo usati, che fate da coro dell’opera. Ma forse lo sanno e cercano pure loro la ribalta se è vero che da un branco di nullità chiamate sardine sono usciti segretario e vice di un partito sull’orlo di una crisi di mente.
Basta solo essere ricchi, ma se stai col Pd i soldi devi averli per forza se no neanche ti fanno votare: danarosi di famiglia che eleggono una danarosa di famiglia nel nome di Greta, del gender e dell’antifascismo bombarolo, di Cospito, della rappresaglia e del carrierismo scolastico. Il fascismo se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, e infatti lo inventano.
Max Del Papa, 5 marzo 2023