Tv, donne e calcio. Giorgia Rossi: “Distinzioni di genere? No, conta il merito”

Il 12 e il 13 luglio la giornalista di Dazn alla Ripartenza con una lecture dal titolo “Quote Rossi”. L’Italia all’Europeo? “Siamo indietro”

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Giorgia Rossi

È tutto pronto per la nuova edizione della “Ripartenza che si terra venerdì 12 e sabato 13 luglio al Teatro Petruzzelli di Bari. Tra gli appuntamenti della prima giornata ci sarà “Quote Rossi”, con protagonista la giornalista Giorgia Rossi, volto di punta di Dazn per il calcio.

Come è nata la passione per il calcio?

“È nata perchè da piccolina volevo avvicinarmi il più possibile a mio padre, che aveva questa grande passione. Per provare a condividerla con lui, ho assecondato i suoi desideri: già da bambina, a 9-10 anni, andavo a vedere le partite allo stadio. All’inizio era un giochino, ma con il tempo mi sono appassionata sempre di più, tanto da amare il calcio più di mio padre. Ora seguo il calcio per lavoro e sono molto fortunata, perché non è facile unire passione e lavoro”.

Cosa significa essere donna nel mondo del giornalismo calcistico?

“Vuol dire impegnarsi molto per rendersi credibile agli occhi di tutti. Non faccio una distinzione di genere, ma di meriti. Non amo il distinguo uomo-donna, non sono una femminista convinta ma non perchè non ami le donne, anzi, ma perchè penso che nel ventunesimo secolo non debba esserci più la distinzione: bisogna osservare le capacità. Certo, il calcio è più riservato ai maschi, ma deve esserci lo spazio anche per le donne che hanno competenze e passione”.

 È sbagliato affermare che spesso le peggiori nemiche delle donne sono proprio le donne?

“Per retaggi legati al passato, retaggi legati alla credenza che la donna debba sottomersi all’uomo per poter emergere. Vorrei che questi retaggi venissero meno, che non ci siano distinguo. La donna è spesso insicura e di conseguenza questa insicurezza porta a mettersi in una competizione malsana con le altre donne. Attenzione, la competizione sana è alla base del nostro mestiere, ma c’è un limite da non valicare”.

Nel tuo intervento parlerai della tua carriera e c’è grande emozione ripercorrendo l’esperienza a Mediaset…

“Non c’è niente di male, lo ribadisco: al cuor non si comanda. Di quella casa in cui si è stati bene il ricordo è sempre più che positivo. Mediaset mi ha dato una grande opportunità, una vetrina incredibile che ho sfruttato. Un grazie dovuto ci sarà sempre, soprattutto per come sono stata accolta: senza pregiudizio e senza mai dover giustificare la mia presenza. Il calore di quella famiglia e i ricordi resteranno per sempre nel mio cuore”.

A proposito di calcio giocato, l’Italia ha rimediato una figuraccia agli Europei…

“Siamo un po’ indietro. Abbiamo saltato gli ultimi due mondiali, il problema non nasce certamente ieri. L’Europeo del 2021 è stato qualcosa di straordinario, ma quello che di buono ci aveva lasciato quella vittoria non è stato colto nella maniera giusta. Siamo indietro da tutti i punti di vista rispetto a tutte le altre nazionali. Non credo esistano responsabilità singole, ma è il sistema chiamato a darsi una svegliata e ad evolversi per creare dei progetti lungimiranti”.

Aspettative in vista della nuova stagione di Serie A in cui sarai protagonista con Dazn?

“Mi auguro che al di là dei nomi importanti possa emergere il talento in ogni sua forma. Per me la Serie A può essere una fucina di talenti, per questo spero emergano ancor di più giovani di valore. Con Dazn stiamo lavorando per valorizzare ancora di più la Serie A: ci aspetta un quinquennio molto stimolante e Dazn riserverà tante novità e sorprese che spero possano far piacere agli appassionati che ci seguono. Per quanto riguarda il campionato, mi auguro che ci si possa divertire un po’ di più rispetto al ‘dominio Inter’ dell’anno scorso: sarebbe bello vedere più squadre in lotta per lo scudetto fino all’ultima giornata”.

Massimo Balsamo, 8 luglio 2024

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