Il cielo sopra il Mar Baltico è stato testimone di episodi che hanno richiamato l’attenzione sulla sicurezza aerea internazionale. La Task Force Air 4th Wing dell’Aeronautica Militare Italiana, operante dalla base di Malbork in Polonia, è stata impegnata in due distinte missioni per intercettare aerei russi sopra le acque internazionali, precisamente nelle giornate del 28 e del 29 marzo. Queste azioni sottolineano l’importanza cruciale delle operazioni di sorveglianza aerea nel mantenimento delle relazioni internazionali e della sicurezza collettiva.
Durante le missioni, i caccia Eurofighter Typhoon italiani, noti anche come F-2000, sono stati rapidamente mobilitati in risposta agli allarmi ricevuti dal centro di comando NATO situato a Uedem, in Germania. L’impossibilità di stabilire comunicazioni radio con gli aerei russi, identificati come Ilyushin Il-20M e impiegati per missioni di ricognizione, ha reso necessaria un’intervento immediato da parte degli Eurofighter, dimostrando la loro prontezza e capacità operativa.
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Il monitoraggio dello spazio aereo dei paesi membri dell’Alleanza è una prerogativa del comando NATO di Uedem, che valuta le potenziali minacce e coordina le risposte a violazioni dello spazio aereo. L’intercettazione di questi velivoli russi conferma l’efficacia delle misure di sorveglianza in atto e l’abilità delle forze aeree alleate di rispondere prontamente a qualsiasi situazione.
Gli aerei russi intercettati non sono nuovi agli occhi delle forze NATO, avendo già partecipato a missioni di ricognizione sopra Finlandia ed Estonia. Anche se il ministero della Difesa russo ha affermato che tali missioni non avevano intenti ostili, la loro presenza in zone di rilevanza strategica solleva inevitabilmente preoccupazioni di sicurezza.
Di seguito il comunicato della Difesa:
In 24 ore l’allarme di decollo immediato per i velivoli Eurofighter della Task Force Air 4th Wing, rischierata sulla base polacca di Malbork, è suonato due volte.
L’attivazione è stata richiesta per intercettare nelle mattinate del 28 e 29 marzo un velivolo non identificato, in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico. A seguito di ciò, il Centro di Comando e Controllo delle Operazioni aeree (CAOC) della NATO con sede ad Uedem (Germania) ha lanciato l’allarme.
Gli aerei dell’Aeronautica Militare italiana appartenenti alla TFA – che opera nell’ambito della missione NATO di Enhanced Air Policing – hanno proceduto a intercettare e identificare il velivolo, per poi rientrare presso la base di Malbork.
La Task Force Air “4th Wing” impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana. Grazie a questi velivoli è possibile garantire il decollo e l’intercettazione di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Il contingente italiano, posto sotto la diretta dipendenza nazionale del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composto da donne e uomini dell’Aeronautica Militare provenienti dai Gruppi di Volo e da personale tecnico e logistico, schierati presso l’aeroporto Krolewo di Malbork, che operano al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza Atlantica. Questa è la seconda volta che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing (eAP).
L’enhanced Air Policing (AP)
L’enhanced Air Policing (AP) è una missione di difesa collettiva a guida NATO e che viene condotta sin dal tempo di pace, senza soluzione di continuità 365 giorni all’anno e che, nello specifico per la TFA-P “White Eagle” a guida del 4° Stormo, ha lo scopo di assicurare l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo della Polonia, contribuendo così al rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco nord-orientale della NATO.
Le missioni di Air Policing sono condotte sotto il comando e controllo di uno dei due Combined Air Operations Centre (CAOC), ubicati rispettivamente a Uedem (Germania) per l’area nord e Torrejon (Spagna) per l’area sud, sotto la supervisione dall’Allied Air Command (AIRCOM) di Ramstein (Germania). La TFA – P in particolare opera sotto il comando e controllo del CAOC di Uedem (Germania)
L’attività di Air Policing è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della NATO nonché nell’identificazione di eventuali sue violazioni all’integrità, dinnanzi alle quali devono scattare appropriate azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici è definito “scramble”.
articolo in aggiornamento