Esteri

La guerra in Ucraina

Ucraina, Draghi manda altre armi a Kiev

Continua il sostegno a Zelensky da parte dell’Italia. Anche Giorgia Meloni ribadisce il proprio supporto

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Al di fuori degli attacchi gratuiti alla Rula Jebreal – tanto per intenderci – che liquida Giorgia Meloni come “fascista” dal giorno del suo trionfo elettorale; la leader di FdI sta dimostrando, nella gestione ordinata e unita della transizione, una sobrietà istituzionale di notevole livello. Non solo perché ha già annunciato che si avallerà dell’aiuto di Mario Draghi, nella stesura della prossima legge di bilancio; ma anche perché i rapporti tra Ue ed Italia, a differenza di quanto racconta certa sinistra, si prefigurano tutt’altro che tesi. Meloni ha già annunciato il proprio via libera alla fissazione di un price cap sul gas, ha già ribadito il proprio sostegno al governo Zelensky e la volontà di proseguire nell’invio di armi italiane all’Ucraina. Insomma, tutti aspetti che sembrano concorrere con la politica estera delineata dall’esecutivo uscente.

Proprio in queste ultime ore, Mario Draghi ha deliberato il quinto invio di mezzi militari a Kiev. Il contenuto del provvedimento è stato illustrato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ai membri del Copasir, i quali saranno coperti dal segreto professionale. Nonostante tutto, i media stanno già delineando quello che potrebbe essere l’equipaggiamento e l’armamentario: si parla di missili controcarro, sistemi di difesa aerea Stinger, mortai, mitragliatrici pesanti e leggere, munizionamento di artiglieria, cingolati per trasporto truppe, fino ad arrivare a sistemi di comunicazione e razioni k.

Via libera per i partiti della coalizione di centrodestra e del Pd, mentre continua la protesta del Movimento 5 Stelle, che fin dall’inizio sostiene il compimento di una distinzione – a tratti surreale – tra armi difensive ed armi offensive. Nel frattempo, però, è arrivata anche la risposta dell’ambasciata russa in Italia, con un tweet che rappresenta bombe di mortaio italiane, inviate a Kiev nei mesi scorsi.

La descrizione sopra sembra un monito: “Le forniture di armi all’Ucraina non aiutano a risolvere il problema del caro-bollette”. ln poche parole, il continuo sostegno militare di Roma a Kiev si configurerà in ulteriori danni economici, energetici, oltre ad un’ulteriore impennata dei prezzi, anche a causa di un’inflazione che ha sfondato quota 9 per cento. Insomma, un chiaro avviso delle conseguenze che l’Italia dovrà affrontare, unitamente ai Paesi sostenitori di Zelensky e parte dell’alleanza atlantica.

Proprio riguardo il presidente ucraino, poche ore fa è arrivato il primo contatto telefonico tra quest’ultimo e la futura premier Meloni. Ancora una volta, la leader FdI ha ribadito il sostegno alla popolazione ucraina, oltre ad aver ricevuto un invito da Zelensky “a recarsi quanto prima a Kiev”, visita già compiuta nelle settimane antecedenti da Mario Draghi, insieme al cancelliere Scholz ed Emmanuel Macron.

Matteo Milanesi, 5 ottobre 2022