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Ucraina, ecco cosa vuole Putin da Trump

Il presidente americano vuole raggiungere la pace entro 100 giorni, ma servirà un grande lavoro per arrivare alla fumata bianca

Putin Trump © towfiqu barbhuiya e MarianVejcik tramite Canva.com
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La pace entro cento giorni. Questo l’obiettivo fissato Donald Trump per il dossier Ucraina, ma bisogna fare i conti con Vladimir Putin. Il presidente russo s’è detto pronto a un colloquio con il presidente degli Stati Uniti, che lo ha esortato a sedersi presto al tavolo per trovare un accordo che ponga fine alle ostilità. “Putin è pronto, siamo in attesa di segnali, tutti sono pronti”,ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Una telefonata già nel weekend? È difficile da prevedere, vi terremo aggiornati non appena accadrà qualcosa, se accadrà qualcosa”. Dal canto suo, il tycoon è pronto a risolvere il dossier: “Incontrerei Putin immediatamente”. Ma c’è un grande lavoro da fare prima di arrivare alla fumata bianca.

Per provare a smuovere le acque, Trump ha invitato al dialogo ma non ha lesinato minacce di tasse, dazi e sanzioni in caso di mancato accordo. Il Cremlino non sembra particolarmente preoccupato, ma ha tenuto a precisare: “Restiamo pronti al dialogo, purchè sia un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco”. Proprio la “parità” sarebbe un punto cardine del dossier, evidenzia Repubblica. Secondo quanto filtra, l’obiettivo dello zar è quello di arrivare a un faccia a faccia con Trump, che sarebbe di per sé una vittoria, poiché rappresenterebbe la fine dell’isolamento e il riconoscimento della potenza di Mosca. Putin “per ora punta a non litigare con Trump” la sottolineatura dell’ex speechwriter Abbas Galljamov.

La strada verso l’accordo è ricca di insidie, su questo non ci sono dubbi. Putin è fiducioso in una vittoria finale, considerando che le sue truppe stanno avanzando. Per questo motivo non sembra disposto a fare concessioni a Kiev. Ma cosa chiede lo zar? In primis nuove elezioni presidenziali in Ucraina: ufficialmente per poter negoziare con un presidente legittimo, considerando che a suo avviso Zelensky non lo è, in quanto il suo mandato è scaduto il 21 maggio e non ha indetto nuove elezioni causa legge marziale. In realtà l’obiettivo di Mosca è quello di instaurare un governo ucraino amico. Ma non solo. Il secondo importante punto è il no all’ingresso di Kiev nella Nato.

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Putin vuole ridisegnare la sicurezza attraverso lo smantellamento delle forze di Kiev e l’assenza di truppe straniere sul suo territorio. Altro punto fondamentale del piano di Putin è il riconoscimento delle “nuove realtà territoriali”: il riferimento è chiaramente alle quattro regioni annesse nel 2022, ossia Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, senza dimenticare la penisola di Crimea. Qualche speranza di dialogo solo per quanto concerne il possibile scambio fra il territorio che occupa a Kharkhiv con la parte di Kursk attualmente sotto il controllo di Zelensky, anche se la speranza del presidente russo spera di riconquistarla prima di sedersi al tavolo di trattative.

Allontanare l’Ucraina dall’Europa e tenerla vicina, amica e neutrale, se possibile smilitarizzata. Dal canto suo, Zelensky ha parlato concretamente della possibilità di avviare trattative, sottolineando che tutto dipende dalle garanzie di sicurezza che gli Usa sono pronti ad offrire a Kiev per sventare il pericolo di un nuovo, futuro attacco russo una volta che si sarà arrivati alla pace. Se Trump “può garantire una sicurezza forte e irreversibile per l’Ucraina, ci muoveremo su questo percorso diplomatico”, le parole del numero uno di Kiev. La sicurezza non passa esclusivamente dall’ingresso nella Nato, in campo c’è l’ipotesi di uno schieramento futuro di una forza di peacekeeping che “non può essere senza gli Stati Uniti”.Anche se per la Russia si tratta di una condizione “assolutamente inaccettabile” come confermato dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Seguiranno aggiornamenti…

Franco Lodige, 24 gennaio 2025

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