Be’, la crisi ucraina presenta almeno un vantaggio: i tiggì hanno smesso di bombardarci i cabbasisi col covid. Chi ha ragione? Intanto diciamo chi sta vincendo: gli Usa. Tanto casino hanno fatto che sono riusciti a tappare il NorthStream2, così che la Germania il gas dovrà comprarlo da loro. È shale-gas, ottenuto col metodo fracking che fa stracciare le vesti agli ecologisti di tutto il mondo. Tranne a quelli tedeschi, chissà perché.
Questo gas americano costa di più degli altri, e agli europei costerà ulteriormente perché il trasporto via nave da oltreoceano ne fa lievitare il prezzo. Bene per gli Usa, che così potranno scaricare parte della loro crisi economica sul competitor più temuto, l’Europa. In Germania, chissà perché, c’è un potente partito Verde che ha fatto smantellare il nucleare e sta facendolo col carbone. La Merkel era riuscita per anni a traccheggiare con gli Usa per poter rifornirsi da Putin. Ora, col tappo al gasdotto, anche Putin è servito.
Ma come mai i Verdi in Germania sono così forti? Come mai non c’è niente di analogo in Francia e in Inghilterra, le altre due nazioni europee di pari forza economica e demografica? C’entra qualcosa il fatto che la Germania pullula di basi militari americane più di noi italiani? Francia e Inghilterra pullulano invece di centrali nucleari, ma nessun francese e inglese si lamenta. Boh.
Nella faccenda ucraina il cattivo è Putin? Non credo. Non se lo può permettere. Infatti, la sincerità può permettersela, ed è sincero quando ricorda che, all’ora della riunificazione della Germania, ben due presidenti americani garantirono a Gorbaciov che i confini della Nato sarebbero rimasti quelli che erano allora. Si è visto. E ora Putin se li ritrova sotto il naso. E pensare che, nel vertice di Pratica a Mare, Berlusconi aveva proposto a Putin di entrare nella Nato, e Putin si era detto d’accordo in linea di principio. Si è visto la fine che ha fatto Berlusconi. E quella che si sta cercando di far fare a Putin.