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Ucraina, JD Vance: cosa dicono in segreto gli europei su Zelensky

Il vice di Trump senza filtri sul dossier Ucraina: dalla porta aperta a Kiev al pensiero degli alleati Ue

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C’è una bella differenza tra ciò che affermano i leader europei su Volodymyr Zelensky pubblicamente e ciò che dichiarano in via privata. Netto sul punto JD Vance nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Fox News. Il numero due di Donald Trump ha fatto il punto della situazione sul dossier Ucraina dopo il recente scontro in mondovisione tra i leader di Washington e Kiev e dalla sua analisi emerge una realtà diversa da quella “ufficiale”.

Vance ha infatti rimarcato che gli alleati europei privatamente hanno espresso il timore che la guerra con la Russia possa trascinarsi per anni. Dal suo punto di vista, il vice di Trump ha messo in guardia i leader dal prolungare il conflitto “pompando” Zelensky. Non è un caso che i leader europei stiano provando a spingere il leader ucraino a ricucire con Trump dopo il summit esplosivo nello Studio Ovale. Un lavoro certosino condotto dietro le quinte per evitare rotture insanabili e potenzialmente esiziali per l’Ucraina.

“A volte ci sono capi di stato europei che in pubblico si gonfiano il petto e dicono: ‘Siamo dentro con il presidente Zelensky per i prossimi 10 anni'” le parole di Vance nel dialogo con la giornalista Sean Hannity: “E poi in privato, prendono il telefono e dicono: ‘Non può andare avanti così per sempre. Deve venire al tavolo delle trattative”. Il vice di The Donald ha aggiunto: “Francamente non mi interessa cosa dicono gli europei in pubblico. Ciò che mi interessa è cosa dicono in privato. E ciò che devono dire al presidente Zelensky è: ‘Questo non può andare avanti per sempre’. Lo spargimento di sangue, le uccisioni, la devastazione economica, stanno peggiorando la situazione di tutti”.

Nell’intervista a Fox, Vance ha ribadito che il piano di Trump per la pace è l’unico mezzo “realistico” per porre fine alla guerra: “Questa è una garanzia di sicurezza molto migliore di 20.000 soldati da un paese a caso che non combatte una guerra da 30 o 40 anni”. Il riferimento è al progetto – già naufragato – di Gran Bretagna e Francia di installare forze di peacekeeping in Ucraina. Anche al summit di Londra è emersa la centralità degli Usa: un funzionario ha rivelato al Telegraph che “tutti i leader presenti” hanno sottolineato che “senza Washington non possiamo farcela”.

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Vance si è anche detto fiducioso che Zelensky accetterà alla fine i colloqui di pace con la Russia, rimarcando che il leader di Kiev ha “mostrato un chiaro rifiuto di impegnarsi nel processo di pace” auspicato dal presidente americano: “Penso che Zelensky non fosse ancora pronto e penso, francamente, che non lo sia ancora, ma penso che prima o poi ci arriveremo. Dobbiamo farlo”. E, ancora, secondo il braccio destro del tycoon il modo migliore per impedire un’altra invasione russa è consentire agli americani di guadagnare soldi in Ucraina: “Se si vogliono ottenere reali garanzie di sicurezza, se si vuole davvero garantire che Vladimir Putin non invaderà di nuovo l’Ucraina, la migliore garanzia di sicurezza è quella di dare agli americani un beneficio economico nel futuro dell’Ucraina”.

Il video qui sotto. È possibile mettere i sottotitoli in italiano

Franco Lodige, 4 marzo 2025

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