Si accrescono sempre più le preoccupazioni di Kiev circa l’inizio della nuova controffensiva russa, programmata – almeno secondo i media ed i vertici occidentali – per l’ultima settimana di febbraio, in concomitanza del primo anniversario dallo scoppio della guerra in Ucraina. Proprio in mattinata, il governo Zelensky ha avvisato come Mosca stia addossando decine di migliaia di uomini verso il confine ad est con il Paese. E ne è convinto anche il governatore della regione di Lugansk, il quale in un’intervista alla Bbc ha ammesso di vedere “un numero sempre maggiore di uomini dispiegati nella nostra direzione”. Questa volta, però, la strategia di Putin sarebbe triplice, con l’obiettivo di conquistare “le città di Bilohorivka, Kreminna e Svatove”.
Controffensiva russa
La confessione del governatore si mette in linea con le recenti dichiarazioni del presidente Zelensky. Pochi giorni fa, infatti, il leader ucraino ha confessato esplicitamente come la situazione al fronte sia divenuta estremamente difficile. E pare che Putin voglia approfittare di questo deficit, dovuto soprattutto alle difficoltà portate in casa ucraina dal generale inverno.
Anche a Bakhmut si sta verificando lo stesso scenario: l’offensiva dei russi prosegue con successo, secondo quanto affermato anche dal ministro della Difesa, Serghei Shoigu, che ha parlato di trionfi delle truppe russe anche nella provincia meridionale di Zaporizhzhia. Un insieme di controffensive che, sempre secondo le fonti del Cremlino, avrebbe portato l’esercito ucraino a perdere ben 6.500 soldati nel solo mese di gennaio.
“Rischio guerra più ampia”
Nel frattempo, sono le stesse Nazioni Unite ad allertare sulle conseguenze che potrebbero scaturire dalla guerra tra Russia e Ucraina. Stamattina, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha evidenziato il concreto rischio che lo stato attuale di belligeranza possa portare ad “un conflitto più ampio”, proprio mentre il presidente Zelensky si trova in visita a Bruxelles.
Le ragioni sarebbero essenzialmente due. Da una parte, come già ricordato, la preparata controffensiva russa rischia concretamente di diminuire il negoziato di pace; dall’altra, invece, pesano i continui proclami dei consiglieri di Zelensky, che più volte hanno promesso di poter colpire addirittura il Cremlino con le armi di derivazione occidentale. E conclude Guterres: “Le possibilità di un’ulteriore escalation e spargimento di sangue continuano a crescere”. Il mondo non è soltanto “sonnambulo in una guerra più ampia“, ma lo sta “facendo con gli occhi ben aperti”.
Per approfondire:
- Ucraina, ora Zelensky ammette: “La situazione è difficile”
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- Il sondaggio a sorpresa sulle armi all’Ucraina
Un’intervento che sembra prendere di mira anche il recente exploit dell’alleanza atlantica, in tema di invio dei tank Leopard e Abrams: l’Occidente starebbe alimentando la guerra avendo “gli occhi ben aperti”, con aiuti militari sempre più ingenti a favore del lato ucraino. Da lì, lo scenario potrebbe mutare radicalmente, ancora una volta a favore di Kiev, come avvenuto la scorsa estate. Risale proprio ad agosto scorso, il pieno apprendimento da parte della resistenza dei mezzi Himars, con una gittata fino a 300 chilometri (ma modificati su misura dagli Usa, affinché non si potesse colpire il territorio russo) e che hanno dato un forte contraccolpo a quelle che erano le aspirazioni di Mosca fino a quel momento. Stessa cosa potrebbe verificarsi il prossimo autunno con i carri armati americani e tedeschi.
Dimissioni ministro della Difesa
Holding the line.
Thank you all for your support, as well as constructive criticism. We draw conclusions.
We continue the reforms. Even during the war.
We are strengthening the defense and working for victory.
Glory to Ukraine!— Oleksii Reznikov (@oleksiireznikov) February 7, 2023
Nel frattempo, dopo la rimozione di molti funzionari del ministero della Difesa ucraina, con le accuse di corruzione, anche il titolare del dicastero, Oleksi Reznikov, ha lasciato l’incarico poche ore fa. E lo ha fatto con un messaggio sul suo profilo Twitter: “Manteniamo la posizione. Grazie a tutti per il supporto e per le critiche costruttive. Traiamo le conclusioni. Continuiamo le riforme. Anche durante la guerra. Stiamo rafforzando la difesa e lavorando per la vittoria. Gloria all’Ucraina!”.
Matteo Milanesi, 7 febbraio 2023