Esteri

Guerra infinita

Ucraina, niente F-16? Il motivo “di lingua” è incredibile

f16 ucraina

La campagna militare dell’Ucraina sembra intrappolata in un cortocircuito: “È ormai ovvio che non potremo difendere l’Ucraina con caccia F-16 durante questo autunno e inverno”, ha affermato con fermezza il portavoce dell’aviazione ucraina, Yuri Ihnat. Ed è un duro colpo per il presidente Zelensky, che aveva continuamente sottolineato la necessità di dominare lo scenario aereo come unica via per prevalere sul campo di battaglia.

La difficile riconquista dell’Ucraina

Tuttavia, nonostante gli enormi sforzi di Kiev, le conquiste territoriali sono state minime negli ultimi tre mesi. Infatti, solo piccole porzioni di terreno, equivalenti a meno di 200 chilometri quadrati, sono state riconquistate. Un recente report della CNN ha evidenziato i progressi sul fronte sud-orientale, verso la città di Mariupol, attribuendo parte del successo all’utilizzo di bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti. Nonostante la controversia che circonda queste armi, bandite da più di 120 stati nel mondo, tra cui l’Italia, esse sono state utilizzate sul campo a dispetto delle proteste delle organizzazioni internazionali.

L’Ucraina e gli F-16: l’arma che manca

Il punto è che la controffensiva sembra ormai al palo. O quasi. Al fronte tornerà il battaglione Azov o quello che ne resta dopo la resa di Mariupol. Ma gli analisti sono ormai concordi nel dire che solo con gli F-16 occidentali Kiev potrà sperare di avere la meglio. Visto che i trattati di pace non sembrano interessare l’Ucraina, almeno al momento, l’unica via sembra quella del predominio aereo. O almeno di pareggiare le forze in campo. La  fornitura di caccia F-16 rimane, però, ancora aperta. Nonostante l’amministrazione Biden abbia aspettato più di un anno prima di concedere l’approvazione per l’invio di queste armi, adesso che il via libera è quasi arrivato ci sono dei problemi tecnici. Anche legati alla lingua. L’addestramento necessario per rendere operativi i caccia F-16 richiede mesi, dettaglio reso ancor più complicato dal fatto che – secondo quanto scrive La Stampa – Kiev è riuscita a reclutare solo otto piloti con una conoscenza dell’inglese tale da poter iniziare la formazione sui nuovi caccia occidentali. Altri 20 soldati sono stati mandati nel Regno Unito per imparare la lingua, allungando così il processo di addestramento.

La guerra durerà a lungo

Di sicuro il tempo ci sarà. Sebbene la Nato abbia fatto trapelare, per voce di un consigliere di Stoltenberg, che ai vertici dell’Alleanza l’ipotesi di cessione dei territori alla Russia non è poi così peregrina, per l’Ucraina in questo momento l’unica soluzione è la riconquista del terreno perso. Compresa la Crimea, checché ne dica Sarkozy. Il ministro Kuleba lo ha detto chiaro e tondo: si combatterà ancora “a lungo”. Ed è difficile che il conflitto finisca la prossima primavera.