Due mesi di guerra e di polemiche. Le sue accuse alla Nato, le analisi “controcorrente” sul conflitto tra Russia e Ucraina. La “censura” della Luiss e il contratto stracciato con la Rai. Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza, torna a parlare e lo fa attaccando a testa bassa il governo italiano guidato da Mario Draghi.
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La colpa dell’ex banchiere, ha ragionato Orsini ospite a Non è L’Arena, è quella di essersi trasformato in una sorta di “vassallo” di Washington. “Il governo italiano è un governo di gran furbi – ha detto – perché oggi è uno dei principali ostacoli alla pace in Ucraina. Draghi è il Lukashenko di Biden, la mia teoria è che il sistema internazionale è fatto di parti interconnesse, ci sono delle super potenze e degli stati satelliti. L’Italia è uno Stato satellite degli Stati Uniti così come la Bielorussia è uno Stato satellite della Russia. Come conseguenza logica, affermo che Draghi è il Lukashenko di Biden”.
Una affermazione forte, che Orsini non intende ritrattare. Anzi. “Bisogna calare questa analisi all’interno di una teoria generale sulle relazioni internazionali – ha continuato il professore – Il sistema internazionale è fatto di parti interconnesse, dove ci sono superpotenze e Stati satelliti. L’Italia è uno Stato satellite degli Stati Uniti come la Bielorussia è uno Stato satellite della Russia. Sulla base di questo affermo che Draghi è il Lukashenko di Biden”. E c’è una ragione. “La colpa non è del premier, di cui sono sostenitore, ma il governo ha superato una linea rossa: la pace”.