“L’Occidente vuole distruggerci”. L’ira di Putin alla parata del 9 maggio

Parlando del rispetto che la Russia ha nei confronti dei suoi soldati, il presidente Putin si è rivolto a tutti quelli che si trovano al fronte: “Le battaglie decisive per le sorti della nostra Patria sono sempre diventate domestiche, popolari e sacre. Siamo fedeli ai precetti dei nostri antenati, comprendiamo profondamente e chiaramente cosa significa essere degni dell’altezza delle loro conquiste militari, lavorative e morali”. Poi ha aggiunto: “Siamo orgogliosi dei partecipanti all’operazione militare speciale, di tutti coloro che combattono in prima linea, che forniscono il fronte sotto il fuoco e salvano i feriti. Non c’è cosa più importante ora del tuo lavoro di combattimento. La sicurezza del Paese dipende da te oggi, il futuro della nostra statualità e del nostro popolo dipende da te. Stai adempiendo con onore al tuo dovere militare, combattendo per la Russia. Dietro di voi ci sono le vostre famiglie, i bambini, gli amici. Ti stanno aspettando. Sono sicuro che senti il ​​loro amore sconfinato”.

E ancora: “Oggi, i partecipanti a un’operazione militare speciale qui sono militari regolari e coloro che si sono uniti ai ranghi delle forze armate durante la mobilitazione parziale, si tratta di combattenti del corpo di Lugansk e Donetsk, molte formazioni di combattimento volontarie, dipendenti della Guardia nazionale, del Ministero degli affari interni, dell’FSB, del Ministero delle situazioni di emergenza e di altri servizi e dipartimenti speciali. Saluti, amici! Saluto tutti coloro che stanno combattendo per la Russia sul campo di battaglia, che ora si trovano su un posto di combattimento. Durante la Grande Guerra Patriottica, i nostri eroici antenati hanno dimostrato che non c’è niente di più forte, più potente e più affidabile della nostra unità. Non c’è niente al mondo più forte del nostro amore per la Patria”.

Nel suo discorso per la parata del 9 maggio, Putin ha delineato quelli che sarebbero i desideri dell’Occidente in questa crisi: “Il loro obiettivo – e qui non c’è niente di nuovo – è ottenere il collasso e la distruzione del nostro paese, cancellare i risultati della seconda guerra mondiale, rompere finalmente il sistema di sicurezza globale e il diritto internazionale e strangolare qualsiasi centro sovrano di sviluppo. Ambizioni esorbitanti, arroganza e permissività si trasformano inevitabilmente in tragedie. Questo è precisamente il motivo della catastrofe che sta vivendo il popolo ucraino. È diventato ostaggio del colpo di stato e del regime criminale dei suoi padroni occidentali che si è sviluppato sul suo territorio, merce di scambio nell’attuazione dei loro piani crudeli ed egoistici”.

Nel suo discorso, Putin ha assicurato che Mosca continuerà a combattere in Ucraina: “Oggi la civiltà è di nuovo a una svolta decisiva – ha detto – Ancora una volta è stata scatenata una vera guerra contro la nostra Patria, ma abbiamo respinto il terrorismo internazionale, proteggeremo anche gli abitanti del Donbass e garantiremo la nostra sicurezza”.

Secondo il presidente russo, “L’Ucraina è ostaggio delle ambizioni dell’Occidente”.

Nel suo discorso alla parata del 9 maggio, il presidente Vladimir Putin ha puntato il dito contro l’Occidente: “Ha dimenticato chi ha sconfitto il nazismo”, ha detto. “Per noi, per la Russia, non ci sono popoli ostili né in Occidente né in Oriente. Come la stragrande maggioranza delle persone sul pianeta, vogliamo vedere un futuro di pace, libertà e stabilità. Crediamo che qualsiasi ideologia di superiorità sia intrinsecamente disgustosa, criminale e mortale. Tuttavia, le élite globaliste occidentali parlano ancora della loro esclusività, provocano conflitti e sconvolgimenti sanguinosi, seminano odio, russofobia, nazionalismo aggressivo e distruggono la famiglia, i valori tradizionali che rendono una persona una persona. E tutto per continuare a dettare, imporre ai popoli la loro volontà, i loro diritti, regole e, di fatto, un sistema di rapina, violenza e repressione. Sembrano aver dimenticato a cosa hanno portato le folli affermazioni dei nazisti per il dominio del mondo. Hanno dimenticato chi ha sconfitto questo male mostruoso e totale, chi si è alzato come un muro per la loro terra natale e non ha risparmiato la vita per il bene della liberazione dei popoli d’Europa”.

Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha rilasciato un’intervista a Rossiya-1: “Il 9 maggio rimane una delle festività più importanti per chi vive in Paesi ex sovietici e molti Paesi membri della Comunità degli Stati indipendenti la considerano come una giornata sacra che deve essere celebrata. Siamo grati ai nostri ospiti che hanno ritenuto possibile essere qui in questa giornata con il nostro presidente e con noi”. Molti sono infatti i presidenti degli ex stati Urss presenti oggi alla parata sulla piazza rossa.

Il messaggio sembra essere chiaro: nel giorno in cui la Russia celebra la sua grandezza militare, l’Unione Europea si schiera ancor di più al fianco dell’Ucraina. La presidente Ursula von der Leyen è infatti a Kiev in visita ufficiale. “È bello tornare a Kiev. Dove i valori a noi cari vengono difesi ogni giorno. È quindi un luogo appropriato per celebrare la Giornata dell’Europa. Accolgo la scelta del presidente Zelensky di rendere il 9 maggio la Giornata dell’Europa anche qui in Ucraina”, ha scritto la presidente della Commissione in un tweet.