È caos tra i membri del Partito Democratico americano, dopo la richiesta di trenta deputati dem alla Casa Bianca di cambiare l’indirizzo del governo sulla guerra in Ucraina. La strada perseguita da Joe Biden, in questi primi otto mesi del conflitto, è stata chiara: sì alle sanzioni e sì al costante invio di armi al governo Zelensky. Nonostante tutto, al di là dei alcuni mugugni del Gop (proprio pochi giorni fa, il leader dei Repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, ha promesso che il sostegno a Kiev non sarà più con “assegni fatti in bianco”), iniziano le prime tensioni anche nel partito progressista americano.
“Cessate il fuoco”
Il contenuto della lettera risultava chiaro, almeno fino a poche ore fa: Washington dovrebbe spingere Zelensky a sedersi al tavolo coi russi, proprio per raggiungere una soluzione pacifica e porre fine alle belligeranze. L’obiettivo deve essere quello di “imprimere una spinta diplomatica proattiva, raddoppiando gli sforzi per cercare un quadro realistico per un cessate il fuoco”. La prima firmataria della lettera indirizzata a Biden è Pramila Jayapal, la presidente del gruppo democratico alla Camera e attivista per i diritti delle minoranze etniche.
Il mistero della lettera
Eppure, due giorni dopo la presentazione della lettera, la segreteria dem pare aver compiuto un vero e proprio pasticcio. La richiesta, infatti, è stata prontamente ritirata ed il contenuto totalmente ritrattato. La stessa Jatapal ha specificato come il partito sia “unito alla lotta a sostegno dell’Ucraina”. E ancora: “Voglio essere chiara: come democratici siamo uniti nella lotta per la democrazia e per la libertà di fronte all’oltraggiosa e illegale invasione russa”. Insomma, tutto rimandato: la lettera sarebbe un grave errore dello staff, che la avrebbe “diffusa senza essere stata valutata”.
Midterm
Un buco nell’acqua che arriva a pochi giorni dalle elezioni di medio termine, fissate per l’8 novembre, dove la Casa Bianca si sta preparando ad un forte ridimensionamento dei propri consensi. Joe Biden, ricordiamolo, è stato il presidente più votato nella storia degli Usa, ma gli scontenti continuano a crescere a dismisura.
Secondo gli ultimi dati, i “detrattori” avrebbero raggiunto il picco del 54 per cento, mentre i favorevoli rimarrebbero impiantati intorno alla soglia del 42 per cento. Dati che renderebbero Biden un’anatra zoppa, nel caso in cui la disapprovazione fosse tale da far perdere ai democratici la maggioranza al Congresso.
Matteo Milanesi, 28 ottobre 2022