Politica

Ucraina, salta la chiamata con Draghi. E Zelensky s’indigna

Il racconto del premier alla Camera scatena la reazione del presidente ucraino

Problemi per Mario Draghi. Non pochi osservatori oggi, durante la sua informativa alla Camera sulla guerra in Ucraina, sono rimasti sorpresi dal suo racconto della mancata telefonata con il presidente Zelensky. I due si sono cercati, senza trovarsi. E Draghi l’ha riportato come se fosse un normale inconveniente di agende, come se il presidente ucraino non fosse assediato dalle bombe e nascosto dentro un bunker chissà dove.

L’intervento di Draghi

Di fronte ai deputati, il premier ha raccontato di come al Consiglio europeo di ieri, cui ha partecipato pure Zelensky, si sia svolto un “momento molto drammatico”. Non solo il presidente ucraino ha raccontato di essere “nascosto in qualche parte di Kiev” (dettaglio che forse non avrebbe voluto enfatizzare, aggiungiamo noi, visto che dà l’idea di un governo prossimo alla resa), ma anche di essere “l’obiettivo” insieme alla sua famiglia delle forze armate russe. Le interlocuzioni di Zelensky con i leader occidentali vanno avanti da giorni. E si sono intensificate dopo l’attacco russo. Ha sentito Macron, Ursula von der Leyen, il presidente finlandese, Boris Johnson, Justin Trudeau e via dicendo. Tutti, o quasi, tranne Supermario. Stando al racconto del premier “stamattina mi ha cercato, abbiamo fissato un appuntamento telefonico per le 9,30 ma non è stato poi possibile fare la telefonata perché il presidente Zelensky non era più disponibile”.

Piccola domanda: ma il presidente di uno Stato in guerra, nascosto in un bunker, asserragliato e sotto assedio dei tank nemici, ti chiama e tu dal comodissimo Palazzo Chigi non rispondi? Cosa ci sarà stato di più urgente?

Il tweet di Zelensky

Il dubbio che da parte ucraina l’abbiano vissuto un po’ come uno sgarbo c’è. E lo dimostrano tre elementi: primo, il video con Zelensky ha denunciato la “lentezza” dell’Ue; secondo, la dichiarazione dell’ambasciatore ucraino a Roma secondo cui l’Italia è “uno dei pochi paesi a non aver preso posizione sulla disconnessione della Russia dalla rete Switf”, terzo, il tweet al vetriolo lanciato dal presidente ucraino in tarda mattinata, poco dopo l’intervento di Supermario alla Camera. “Oggi alle 10:30 alle entrate di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati combattimenti pesanti. La gente è morta – ha scritto il presidente ucraino – La prossima volta sposterò il calendario della guerra per parlare con Mario Draghi in un momento preciso”. Un affondo senza precedenti, certo acuito dal fatto che l’Italia è il Paese che più di tutti sta frenando sulle dure sanzioni contro Putin. Mentre Draghi riorganizza le agende, fa notare Zelensky, “l’Ucraina continua a combattere per la sua gente”.