Ieri “Tgcom24” ha echeggiato una specie di gioco al massacro denunciato dal sindaco di Bucha: hanno fatto un safari con i civili. Paragone strano perché Safari è il battaglione speciale che come vedete il 2 aprile inizia un’operazione sì, di bonifica esplosivi e quant’altro ma anche di repulisti di sabotatori. Dove sono finiti i sabotatori? Non ne hanno trovato nessuno? O forse solo quel cadavere che ieri è apparso sullo schermo alle spalle di Giordano, ma lui non se ne è accorto, che ha ancora il bracciale bianco dei filorussi? È una fonte ucraina, quel giornale, non la Tass. Se c’erano sabotatori che fine hanno fatto? Ho solo un sospetto, e quello, invece, non è dimostrabile. Che ci stiano reclutando a una guerra lunga e costosa – in termine di vite, innanzitutto – e che questo richieda (come dire?) una spinta su spalle riluttanti. La Gran Bretagna ha rifiutato di discutere Bucha in Consiglio di Sicurezza, come aveva richiesto la Russia. Ho la sensazione che Bucha sia usurata da troppi dubbi, e la stampa inglese già ci abitua al nome di Borodyanka.
Ma proprio così vecchi dobbiamo mandarli i carrarmati ? Ma siamo così insensibili all’orrore ? La guerra è questo: orrore tirato per la giacca. Escalation strappata ai cuori. Ovviamente non posto l’immagine di un uomo riverso con un fazzoletto bianco al braccio, perché non so da dove venga, e come sia stato ucciso. Né le immagini di una uccisione in punta di coltello di un prigioniero russo o un civile, si capiscono solo le urla. Né i 267 marines ucraini che si sono arresi a Mariupol. Dove secondo alcuni vi sarebbero ufficiali Nato intrappolati con il battaglione Azov. È l’altra propaganda, in fondo.
Toni Capuozzo, 6 aprile 2022