Santiago Abascal, leader di Vox, ha annunciato che il suo partito si unirà alla piattaforma “Patrioti per l’Europa“, un’iniziativa lanciata dal primo ministro ungherese Viktor Orban. Questo nuovo raggruppamento mira a unire le forze di opposizione alle “correnti dominanti” a Bruxelles, terremotando gli equilibri all’Europarlamento.
Il comunicato di Vox
Secondo Abascal, il gruppo che (forsE) riuscirà a nascere “riunirà una gran maggioranza di partiti che stanno guidando l’alternativa a popolari, socialisti ed estrema sinistra a Bruxelles”. Vox ribadisce che da anni “lavora senza sosta per l’unità e la collaborazione delle forze dei patrioti”, battaglia che prima condivideva con Giorgia Meloni in Ecr e che adesso continuerà altrove. Dopo l’esito elettorale di giugno, si legge in una nota, “le forze patriottiche che hanno aumentato la loro presenza al Parlamento europeo hanno un’opportunità storica per adempiere al mandato degli elettori, in un grande gruppo che si erga come alternativa alla coalizione di popolari, socialisti ed estrema sinistra. Una coalizione che ha avuto conseguenze specialmente devastanti per gli spagnoli in ambiti come la sicurezza, la libertà, la campagna e la sua economia, l’energia e il controllo sovrano delle decisioni che riguardano il nostro paese”.
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Il nuovo gruppo dovrebbe insomma rispondere a questo messaggio, alla richiesta di chi “esige un cambio di rotta radicale e urgente dell’Ue”. La domanda è: Vox non poteva continuare a portare avanti le stesse battaglie all’interno dell’Ecr insieme a FdI e al Pis? Evidentemente, le geografie politiche europee si stanno rimescolando. Vuoi o non vuoi, forse anche in seguito alla decisione del Consiglio europeo di nominare Ursula von der Leyen alla Commissione con l’astensione dell’Italia. “Il passato maggio Abascal alla convention Viva 24, ha confermato il suo lavoro per questa alleanza contando con la presenza di leader importanti e di successo come Giorgia Meloni, Marine Le Pen e Viktor Orban – ricorda il partito spagnolo – Con questa pietra miliare si confermava il ruolo di aggregatore di Vox per i partiti dentro e fuori dall’Europa che difendono la sovranità delle nazioni, la sicurezza nelle strade, e le frontiere sicure, la prosperità economica e sociale, la famiglia e le vere radici dell’Europa e dell’Occidente”.
Vox ringrazia Giorgia Meloni
Nonostante il passaggio a questa nuova alleanza, Vox ha voluto sottolineare la “forte amicizia” con i Conservatori e Riformisti, menzionando in particolare la relazione con Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. “Saluto i colleghi di Vox con cui abbiamo condiviso cinque anni di appassionate battaglie politiche tra Bruxelles e Strasburgo – ha risposto il copresidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia – Con alcuni di loro è nato un rapporto di amicizia che va al di là degli aspetti politici. Anche se apparterremo a gruppi parlamentari diversi, sono certo che ci ritroveremo spesso fianco a fianco anche nel corso della prossima legislatura. L’ECR è una forza politica intenzionata a cambiare l’Unione Europea, riportandola alle sue origini: un’alleanza di nazioni che fanno poche cose insieme, ma importanti. Percorreremo questa strada senza indugi e senza limitarci alla mera testimonianza”.
Chi sarà il terzo gruppo all’Europarlamento?
L’adesione di Vox ha suscitato interesse in tutta Europa, con la Lega di Matteo Salvini che ha interpretato la mossa come un segnale forte del crescente “fronte del cambiamento” in Europa. La nascita del gruppo “Patrioti per l’Europa” porta nuove dinamiche nel Parlamento europeo, aumentando la possibilità che questo diventi la terza forza politica. Al momento l’Ecr resta il terzo gruppo, però con un vantaggio solo di 2 seggi su Renew (78 contro 76). Per i Patrioti, invece, bisogna ancora attendere la formazione ufficiale del gruppo: tra adesioni annunciate e probabili, al momento dovrebbe contare 45 seggi e 7 Stati. Al suo interno Fidesz (Ungheria, 10 eurodeputati), Fpoe (Austria, 6), Ano 2011 (Cechia, 7), Lega (Italia, 8), Vox (Spagna, 6), Chega (Portogallo, 2), Pvv (Olanda, 6). Il tutto in attesa delle decisioni di Merine Le Pen che potrebbe portare in dote, dopo le elezioni francesi, ben 30 eurodeputati facendo salire il conto a 75. A quel punto Ecr e Patrioti, ma anche Renew, combatterebbero per l’ingresso di piccole delegazioni che potrebbero fare la differenza.