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L’asilo infantile europeo vuol mettere i bastoni tra le ruote a Trump: inviare armi all’Ucraina per continuare la guerra

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI
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Allora, se abbiamo capito bene, l’asilo infantile europeo fa un dispetto a Trump: noi Ue continuiamo ad armare l’Ucraina, così la pace verrà, sì, ma quando lo diciamo noi, non quando lo dici tu (e pazienza per gli ulteriori morti ammazzati, tanto sono ucraini, mica ci votano).

Anzi, ci riarmiamo fino ai denti pure noi. Peccato che il maggior produttore di armi mondiale –e delle armi più avanzate- sia proprio il Paese su cui troneggia Trump. Che anche questo ha previsto nel fare i suoi calcoli: basta armi vecchie gratis a Zelensky, e quelle nuove, pagate, all’Europa. Ma fa niente, possiamo sempre mostrare ai nostri elettorati quanto siamo “indipendenti”. Insomma, praticamente un marameo al tychoon.

Di questa bella congrega di rappresentanti di cinquecento milioni di persone, delle quali in realtà, se andiamo a vedere i numeri, rappresentano solo quattro gatti, anzi tre, questi rappresentanti, dicevo, alcuni dei quali mai eletti ma solo cooptati e altri trombati alle elezioni ma sempre a galla grazie a giochetti di palazzo à l’italienne, l’unica che rappresenti veramente la maggioranza del suo popolo è la nostra premier. La quale deve essersi resa conto che Ursula & soci fanno tanta paura a Trump quanto un pernacchio allo stadio, così, non avvedendosi della gaffe dovuta a precipitazione, va a cercare di mediare dicendo che spiegherà a Trump che i suoi dazi fanno male anche agli Usa. Insomma, una che in vita sua ha solo fatto l’attivista politica sarebbe in grado di far capire a uno dei maggiori businessman mondiali che le di lui misure economiche sono sbagliate? E chi si porterebbe dietro, Tajani? Quello che l’ha costretta a rimangiarsi la promessa elettorale di abbassare il canone Rai?

Forse farebbe prima ad avvalersi direttamente dei consigli di Piersilvio, che almeno di economia qualcosa dovrebbe masticare. Ma temiamo che quello gli dica: chi, io, contro The Donald, che come palazzinaro non vedeva nemmeno il mio defunto padre, ma sei matta?

Insomma, siamo tutti nel panico. In America cambia presidente e il mondo intero va nel pallone. Ma nel pallone ci sono soprattutto i disgraziati popoli che, per quanto votino, non riescono a liberarsi dei maestri delle tre carte che hanno spalmato di adesivo molecolare le loro poltrone, e perciò, questi popoli, non possono anche loro dotarsi di un Trump che faccia spoiling system di tutte le ursule e gli ursuli che, pur avendo visto l’iceberg avvicinarsi, continuano imperterriti a guidare dritto il Titanic. Tanto, una scialuppa a testa loro ce l’hanno, sono le altre ad essere insufficienti.

Rino Cammilleri, 6 marzo 2025

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