Nelle Dolomiti, all’interno del Parco nazionale delle Tre Cime e Patrimonio Unesco, si possono illuminare di rosa le tre cime di Lavaredo per celebrare il passaggio del Giro d’Italia; nel Gran Sasso d’Italia, la vetta più alta dell’Appennino, invece no.
A vietare l’illuminazione della parte alta del Gran Sasso in occasione dei 100 giorni dalla grande partenza del Giro d’Italia, è stato il Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga, che in risposta ad una richiesta specifica del sindaco di Isola del Gran Sasso ha espresso parere negativo, senza esprimere alcuna motivazione specifica.
Eppure il primo cittadino del Comune, Andrea Ianni, professore di Princeton, tornato in Italia per coordinare alcuni progetti di ricerca all’interno dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che ha sede nelle viscere del Gran Sasso, aveva inviato in allegato le specifiche tecniche della tecnologia adottata.
Il sindaco aveva spiegato che l’illuminazione sarebbe stata realizzata con la stessa tecnologia che da anni illumina le Twin Towers, e che riproduce un fascio luminoso simile ai raggi solari ma di una intensità irrilevante, pari a quella di 3,6 lux, mentre i raggi solari in pieno giorno nell’Italia centrale sono di intensità pari a circa 12.000 lux.
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Il Parco è stato irremovibile, e addirittura ha inviato il parere contrario anche alla stazione dei carabinieri forestali di Assergi, in provincia de L’Aquila dove ha sede l’Ente Parco, compiendo un atto palesemente scorretto, visto il procedimento amministrativo in corso.
L’illuminazione del Gran Sasso sarebbe stata la prima iniziativa promozionale avviata dal Comitato di Tappa per promuovere l’arrivo del Giro d’Italia il prossimo 11 maggio a Prati di Tivo, località montana della provincia di Teramo, dove il Giro è arrivato l’ultima volta nel 1975. In quella occasione vinse Battaglin.
Stavolta, grazie alla intercessione del presidente della Regione Marsilio e alla instancabile attività di pressione del presidente del Gruppo Azione Locale Carlo Matone, la tappa è stata riportata in montagna, e la foto del Gran Sasso in rosa sarebbe stata pubblicata su tutti i canali social e sui media del Gruppo Rcs, che gestisce il Giro.
L’anno passato le immagini dell’Abruzzo, dalle quali partiva la scorsa edizione del Giro, hanno avuto milioni di visualizzazioni. Si immaginava di ripetere lo stesso successo anche stavolta.
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