La notizia che non volevamo sentire è arrivata: Gianluca Vialli non ce l’ha fatta. L’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juve e Chelsea è morto all’età di 58 anni, dopo tre settimane di ricovero a Londra, causa il tumore al pancreas che combatteva da cinque anni.
Proprio lo scorso dicembre, l’ex campione aveva annunciato di lasciare la Nazionale, nella quale ricopriva il ruolo di capo delegazione degli azzurri e che aveva accompagnato fino al trionfo dell’Europeo nel luglio 2021, seguendo l’amico e compagno di squadra di una vita: Roberto Mancini.
Dopo la promozione storica in Serie A con i grigiorossi, Vialli passa ai blucerchiati nel 1992, collezionando più di 200 presenze e 85 gol. Sono gli anni della grande Sampdoria, quella dello scudetto della stagione 1990-91 e della finale di Coppa Campioni, persa a Wembley 1-0 contro il Barcellona. Quello stesso trofeo che Vialli alzerà al cielo da capitano della Juventus, l’ultima storica vittoria in campo europeo dei bianconeri, battendo l’Ajax ai rigori.
Un palmares invidiabile, che ha fatto di Vialli tra i più grandi calciatori a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Un palmares ulteriormente incrementato con l’esperienza finale inglese al Chelsea, grazie alla vittoria in Fa Cup ed in Coppa di Lega. Una conclusione di carriera – giunta nel 1999 – dopo la conquista di 4 Coppa Italia, 2 Scudetti, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Campioni, 1 Supercoppa Uefa, 2 Coppa delle Coppe e 2 Supercoppe Italiane.