Esteri

Un anno di guerra (sporca). E Israele la sta vincendo

L’opinione di Paolo Becchi

Guerra 7 ottobre © fstockfoto tramite Canva.com

Ad un anno esatto di distanza dall’inizio della guerra in Medio Oriente questa, in breve, è la situazione. La striscia di Gaza è sparita dalla cartina geografica, con quasi tutti i suoi abitanti. Hamas non esiste più. Hezbollah neppure. Lo Yemen è stato avvertito. Dopo aver fatto fuori il presidente dell’Iran, per oggi si attendono bombardamenti su obbiettivi iraniani importanti. Tutto sta avvenendo ora con una rapidità che lascia basiti gli avversari. Reagiscono simbolicamente e in questo modo dimostrano solo la loro debolezza rispetto al nemico, che così si sente sempre più forte e libero di agire in modo sempre più spericolato.

Una cosa bisogna pur riconoscerla allo Stato di Israele: la guerra la sa fare e spesso nel passato l’ha anche vinta. Certo è una guerra sporca, che non risparmia nessuno, ma le guerre oggi – bisogna pur riconoscerlo – non hanno più nessuna regola, il coinvolgimento dei civili è diventato la regola, con il massacro di donne e bambini incluso. Ah ma il “diritto internazionale”, l’Onu, i tribunali internazionali ecc.: Israele se ne fotte e non pare che nessuno paese abbia provveduto a embarghi o cose del genere nei confronti di Israele.

Come andrà a finire questa guerra in Medio Oriente nessuno lo può sapere, ma al momento bisogna pur riconoscerlo: Israele ha raggiunto tutti i suoi obbiettivi. Come andrà a finire l’altra guerra, anche questo nessuno lo sa, ma è certo è che dopo due anni e mezzo di guerra Zelensky è ancora lì. Qualcuno dirà: ma gli ostaggi. L’ho già detto: è una guerra sporca, a Netanyahu non interessano, sono già stati sacrificati. Sono martiri utili alla causa.

Paolo Becchi, 7 ottobre 2024

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