Non potendo incontrarci causa “virus di Wuhan” nel solito grotto del Mendrisiotto a mangiare polenta concia, ho passato un’ora al telefono con l’amico di una vita, il banchiere svizzero XY, noto ai lettori come un scanzonato gestore di patrimoni. Celebre la sua battuta: “Fai gestire il tuo patrimonio solo da chi un patrimonio lo abbia già, e pure importante”. Lui ama i clienti che nel mandato accettino la sua formula mito: “Gestisco i suoi soldi come fossero i miei, perché io, con le sue commissioni ci campo, e bene”.
Il caso della società americana di videogiochi GameStop è stata una manipolazione del mercato?
Sì, lo è stata. Manipolazione del mercato significa che vengono praticate azioni atte ad aumentare o diminuire artificialmente il prezzo di un titolo. Facile definire il concetto, molto più difficile scoprirlo, anche da parte delle autorità competenti. Per esempio, manipolare le azioni di una piccola-media società è tecnicamente più facile. Se vuoi far scenderne il prezzo, piazzi un ordine molto rilevante a un prezzo più basso rispetto a quello dell’ultima chiusura. Il “mercato” lo interpreta come un segnale negativo, quindi altri si precipitano a vendere. Di contro, se vuoi far salire il prezzo piazzi forti ordini, sia di acquisto sia di vendita, ovviamente attraverso broker diversi, alzando così i volumi del trading. Il fatto che i due tipi di ordini si compensino in termini di valore, azzera il rischio di questa mossa, ma dà al mercato l’impressione che la società goda di un interesse crescente (cosa ci sarà sotto? Io mi butto, poi vediamo) e così i corsi schizzano verso l’alto.
Tutto qua o c’è dell’altro? E i Social giocano un ruolo?
I social sono utili perché sono insuperabili nella capacità di spargere informazioni distorte e false. Vengono usati per questo. Borsa e social appartengono allo stesso giardino zoologico della politica politicante come la chiami tu: campano producendo fake news e fake truth più o meno sofisticate, che noi esperti sfruttiamo. Le tecniche di manipolazione più diffuse in Borsa sono due: pump & dump e poop & scoop. Con la prima si alza artificialmente il prezzo delle azioni di una società piccola media, poi si vende tutto lasciando gli investitori (ingenui) con un prezzo sopravalutato. Con la seconda, usato per società a più ampia capitalizzazione, si opera per far scendere il prezzo, e a questo punto si acquista il titolo, conseguendo un profitto, poiché il prezzo tornerà poi a quello di mercato. Come giustamente dici tu, c’è dell’altro: insider trading e cornering. Il primo è un reato, perché sfrutta informazioni riservate per fare quattrini a colpo sicuro (è riservato solo ai potentissimi, che non vengono quasi mai beccati o a loro maggiordomi origlianti che, non conoscendo i processi personalizzati, vengono quasi sempre beccati), mentre il secondo è opaco per definizione. Il caso GameStop è riconducibile al cornering, cioè “acquisire molti titoli di una società, tanto più se di basso valore, obbligando gli investitori short a ricoprirsi, facendo schizzare il prezzo all’insù”.