“Un bimbo a due anni è già trans”. E scoppia lo scontro in studio

La tesi di Valeria Fonte: “Non ci sono solo maschi o femmine, in questo binarismo abissale”. Lo sconcerto di Pro Vita e Famiglia e Mario Adinolfi

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Valeria Fonte bambini trans

Durante l’ultima puntata di Piazza Pulita, trasmessa giovedì 7 dicembre, si è scatenato un acceso dibattito sulla questione dei femminicidi, con particolare riferimento all’omicidio di Giulia Cecchettin. In studio, Mario Adinolfi, l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, l’esponente di Pro Vita & Famiglia Rachele Ruiu e l’attivista Valeria Fonte hanno portato avanti un confronto incandescente sull’argomento, che non mancherà di sollevare polemiche. Secondo la scrittrice, infatti, un bimbo è già trans a due anni di vita.

Valeria Fonte, la scrittrice contro il patriarcato secondo cui tutti gli uomini sarebbero colpevoli della morte di Giulia Cecchettin, ha sollevato la questione della libertà delle donne, scatenando un acceso dibattito sulle tematiche Lgbtq. Ha infatti affermato: “State mistificando la realtà, volete limitare le libertà personali”, per poi allargare il discorso sulla sessualità infantile: “State raccontando ai giovani che essere gay, essere lesbica, essere trans è una roba che arriva a un certo punto nella vita. Un bambino a due, tre anni già trans o gay. Parlarne a scuola è essenziale. Non ci sono solo maschi o femmine, in questo binarismo abissale… È questo che vi spaventa della teoria gender. Proprio non ce la fate”.

Le sue parole hanno scatenato una durissima reazione da parte di Mario Adinolfi. “Come fa a dire che esistono i bambini trans a due anni? Come si fa a immaginare una vita piegata alle logiche dell’ideologia e non della natura?”, sono state le sue parole infuocate. “Ma l’ha mai visto un bambino di tre anni? Ma questa è assoluta follia ideologica”. Sconcertata anche Maria Rachele Ruiu. Ma il conduttore Corrado Formigli dà spago alla Fonte, interpretando a suo modo le parole di Adinolfi: “Il tuo ragionamento porterebbe a dire che l’omosessualità si può curare come qualche pazzo ha cercato di fare”. Replica il giornalista: “Non l’ho mai detto e non voglio mandare i bambini a scuola di eterosessualità. Voglio che la scuola non si metta a fare ideologia sui bambini di tre anni e iniettare i bloccanti della pubertà”.

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