A causa del continuo aumento delle bollette, la preoccupazione di cittadini ed imprese aumenta in modo vertiginoso. Per lanciare un segnale ed una richiesta d’aiuto al fine di sostenere i rincari nelle bollette, oggi all’insegna dello slogan “Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro“, imprenditori non solo del terziario ma di tutti i settori si sono trovati davanti alla Prefettura in viale della Stazione a Terni, esponendo cartelli con gli aumenti esorbitanti delle bollette.
L’iniziativa ideata da Confcommercio Umbria intende lanciare un grido d’allarme sull’impatto delle bollette, dagli importi clamorosi a cominciare da quelli dell’energia, sulle attività di tutti i settori commerciali. Anche gli imprenditori di Terni si sono uniti ai colleghi di tutta l’Umbria per protestare contro il caro bollette che li sta letteralmente mettendo in ginocchio.
La protesta proseguirà poi attraverso l’azione simbolica dello spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne nelle ore notturne, dalle 20 di oggi fino a venerdì. Il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi, ha incontrato il prefetto al quale ha rappresentato le ragioni della protesta. Tra i presenti anche il sindaco Leonardo Latini e la presidente della Provincia, Laura Pernazza. “Non possiamo assistere inermi di fronte alle imprese che a breve si troveranno costrette a chiudere – afferma Lupi -, l’iniziativa è finalizzata a rendere evidente al governo, alle Istituzioni ed all’opinione pubblica l’insostenibilità dei rincari energetici per le attività e la criticità della situazione sul piano economico e sociale anche nel nostro territorio. Per questo chiediamo la necessaria attenzione ed interventi urgenti e rilevanti, in grado di ristorare i conti economici delle imprese”.
Da non sottovalutare il rischio che anche il settore della ceramica “possa fermarsi” a causa dell’aumento del costo del gas, con bollette raddoppiate. A rilanciare l’allarme è Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, uno dei principali centri umbri per questo ambito produttivo. Toniaccini invita a mettere un “tetto al prezzo” al più presto per tutelare il settore della ceramica artistica tradizionale. I costi energetici stanno erodendo i guadagni e mandano fuori mercato le aziende locali. “Le bollette del gas sono più che raddoppiate, con l’incidenza media del costo del gas su un pezzo che è 10 volte superiore, rispetto al passato; e, in alcuni casi, i fornitori di gas chiedono addirittura un cospicuo anticipo. Non solo. Gli aumenti riguardano anche le materie prime”.
A Terni, dopo la fermata estiva dello stabilimento, l’attività dell’area a caldo dell’Acciaieria è ripresa con una sola linea a caldo su due, proprio per contenere l’aumento dei costi. Importante evidenziare che il gesto del falò delle bollette è di natura simbolica, in quanto trattasi delle fotocopie.
Carlo Toto. 5 settembre 2022