Più che dal punto di vista di intelligence, a preoccupare gli Stati Uniti d’America è forse il rischio di non farci una bella figura. La vicenda del presunto pallone spia cinese che sta sorvolando gli Usa, registrando chissà quali informazioni, è senza dubbio un problema diplomatico (si rischia l’incidente con Pechino) ma anche un dilemma militare. Come ha potuto un drone spia comunista violare la sovranità aerea americana?
Partiamo dalla cronaca, ancora non chiarissima. Questa settimana il pallone aerostatico sospettato di essere cinese ha sorvolato il Montana, lo Stato americano che ospita uno dei tre campi di silo di missili nucleari statunitensi: a Malmstrom si trovano 150 missili balistici intercontinentali Minuteman III con armi nucleari. Mica bazzecole. Quando il Pentagono si è accorto dell’intruso, scrive il Wall Street Journal, due caccia F-22 dell’Air Force si sono alzati in volo dalla Nellis Air Force Base in Nevada, ma poi l’Amministrazione Biden avrebbe deciso di non abbatterlo per evitare danni alle persone a terra a causa della caduta di detriti.
Sebbene fonti della Difesa statunitense facciano trapelare che la capacità del pallone-spia di raccogliere dati sensibili sia “limitata”, è chiaro che il danno d’immagine potrebbe essere rilevante. Per capirlo basta leggere il Global Times, quotidiano finanziato dal Partito Comunista Cinese, che appena trapelata la notizia ha infilato il dito nella piaga deridendo i nemici americani. “Il pallone stesso è un grande obiettivo”, ha twittato il Global Times. “Se i palloni aerostatici provenienti da altri Paesi possono davvero entrare senza ostacoli sull’America, o addirittura entrare nei cieli di alcuni Stati, ciò dimostra che il sistema di difesa aerea degli Stati Uniti è solo un’apparenza e non è affidabile”.
Il caso sta ovviamente scatenando le polemiche interne negli Usa. Il presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Kevin McCarthy, ha denunciato una “azione destabilizzante” da parte di una Cina che “ignora spudoratamente la sovranità degli Stati Uniti”. I repubblicani accusano Biden di essersi mostrato debole, sottolineando che Trump non si sarebbe fatto scrupoli ad abbatterlo.
Il rischio ora è di una escalation diplomatica, che peraltro si verifica a pochi giorni dal viaggio del segretario di Stato Antony Blinken a Pechino, missione importante sia in chiave economica che guardando al conflitto tra Russia e Ucraina. Il dipartimento di Stato di Washington ha già convocato l’incaricato d’affari cinese a Washington “per trasmettere un messaggio molto chiaro e fermo” di condanna per quanto successo. Dal canto suo la Cina predica calma nell’attesa di “verificare la situazione”: il governo di Xi Jinping ha fatto sapere agli Stati Uniti di non aver avuto alcuna intenzione di violare alcunché. Anzi. Dopo aver predicato “calma” e richiesto tempo per un’indagine interna, il ministero degli Esteri ha fatto sapere che il pallone aerostatico “viene dalla Cina” ma non è una “spia”: “Si tratta – spiega Pechino – di uno usato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici. Colpito dai venti di ponente e con limitate capacità di autogoverno, il pallone ha deviato di molto dalla rotta pianificata”. La Cina “si rammarica per il suo ingresso involontario nello spazio aereo statunitense per cause di forza maggiore. La parte cinese continuerà a comunicare con quella Usa e gestirà adeguatamente questa situazione imprevista causata da forza maggiore”.
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