E se guardiamo i fatti, pur in cuor nostro condannando ogni violenza, accade non poco spesso che il tirannicida che ammazza il tiranno o un suo strettissimo collaboratore, all’inizio viene, sì, considerato un “folle” o un “criminale”; ma poi, se gli va bene, è ricordato come martire, eroe, precursore dei tempi o, addirittura, grande statista. Per l’impero britannico George Washington era un terrorista, per l’impero austro-ungarico terroristi erano i carbonari e la Giovine Italia, per gli occupanti tedeschi erano terroristi i partigiani.
Oggi, se tiranno c’è, esso è una casta, in parte nascosta. Qualcuno potrebbe pensare che il tirannicidio di un singolo servirebbe da mònito a chi potrebbe avere l’ùzzolo di servirla.
Franco Battaglia, 16 gennaio 2021