Non bastavano le politiche green tutte lacrime e sangue promosse dalla Commissione europea targata Von der Leyen, adesso ci si mettono anche loro, i paladini del clima in salsa tricolore, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, a reclamare a gran voce nuove tasse da caricare sul groppone dei contribuenti italiani.
Ebbene sì, i due leader di Alleanza Verdi e Sinistra, nell’estremo tentativo di rincorrere l’agognato 4% che consentirebbe loro di raggiungere la soglia di sbarramento necessaria per l’elezione di propri rappresentanti al Parlamento europeo, partoriscono l’ennesima idea geniale per fare breccia nel cuore degli elettori. Dopo aver tirato fuori dal cilindro le candidature di Ilaria Salis e Mimmo Lucano, la premiata ditta Bonelli-Fratoianni punta adesso a chiudere in bellezza la campagna elettorale europea, e prova a farlo con il colpo ad effetto, o meglio, ‘la grande scommessa’, come la definisce Angelo Bonelli.
Di cosa si tratta? Ma di una patrimoniale, ovviamente. Da introdurre in nome e per conto della giustizia climatica e sociale. E di cosa sennò. D’altronde, conoscendo un po’ le idee dei due soggetti in questione, difficilmente si sarebbe potuto sperare in una proposta diversa, in un qualcosa che non comportasse per il cittadino l’onere di nuove tasse da sostenere.
Patrimoniali, sempre e comunque patrimoniali. Riescono a tirarne fuori una per ogni stagione e per ogni occasione. E come ogni campagna elettorale che si rispetti, anche in questa, non poteva mancare la proposta della patrimoniale di turno, stavolta pensata per finanziare una “transizione eco-sociale” affinché “l’Europa faccia sentire di più la sua voce in difesa dell’ambiente e dei più fragili”.
Nelle idee dei verdi, dunque, la transizione ecologica tanto cara alla Commissione dovrebbe essere finanziata attingendo alle tasche dei contribuenti attraverso l’introduzione di una patrimoniale green: “Nel mondo non siamo tutti egualmente responsabili di questa crisi – sostiene Fratoianni – ma gli effetti non possono essere pagati tutti in egual modo. Occorre pertanto il coraggio di osare un cambio di paradigma e intervenire per rendere concreta una conversione giusta, dicendo che a pagare i costi non possono essere coloro i quali hanno già pagato. Noi proponiamo una patrimoniale per accompagnare la conversione industriale”, conclude il segretario di Avs.
La patrimoniale, dunque, ma non solo. Perché lo strampalato duo ecologista è persino arrivato a chiedere al governo di centrodestra di dichiarare “lo stato di emergenza climatica” in Italia allo scopo di contrastare la siccità e favorire il passaggio alle rinnovabili. Insomma, in estrema sintesi l’idea di Europa di Bonelli e Fratoianni comprende un mix letale di tasse utile a finanziare la rivoluzione verde, accompagnato da uno stato di emergenza perenne in perfetto stile catastrofista.
Patrimoniale più emergenza, questa la ricetta dei verdi. Un programma non certo rassicurante per il futuro del paese.
Salvatore Di Bartolo, 8 giugno 2024
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