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Una piazza per l’Europa di Almirante, paga il Comune. Serra, ti andrebbe bene?

Le polemiche sul corteo di Roma non vanno bene perchè era un evento “per l’Europa”. Ed ecco smascherato il doppiopesismo dei compagni

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Non si placa la bufera per il corteo rosso di Michele Serra. Le polemiche che stanno travolgendo Roma riguardano i costi sostenuti (da noi) per la manifestazione “Una Piazza per l’Europa”, che si è svolta sabato scorso in piazza del Popolo. L’iniziativa, promossa da vari sindaci, tra cui Roberto Gualtieri, ha risposto all’appello lanciato dal giornalista su Repubblica. Gualtieri ha difeso la regolarità dell’evento, sottolineando che il Comune di Roma era tra gli organizzatori e che la manifestazione, a favore dell’Europa, era bipartisan. Tuttavia, il centrodestra non condivide questa visione. A tal proposito, Federico Rocca, consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, ha convocato una commissione Trasparenza per il prossimo venerdì, mentre Simonetta Matone, deputata della Lega ed ex magistrato, ha presentato un’interrogazione parlamentare.

Andiamo al solo: per l’evento sono stati spesi circa 300 mila euro. Mica due spicci. La cifra più alta, pari a 126.000 euro, riguarda l’assegnazione del “Contratto per servizi di noleggio, trasporto a/r, facchinaggio, montaggio e assistenza tecnica per gli allestimenti” necessari per la manifestazione. Un altro importo significativo, 104.700 euro, è stato destinato al “servizio di noleggio, trasporto, facchinaggio, montaggio e assistenza tecnica degli impianti audio, video e regia”, che includeva la fornitura di impianti audio, luci, schermi LED e la gestione di regia televisiva con telecamere e operatori. Ma mica è tutto, anzi. Il presidio sanitario, che prevedeva 4 ambulanze con medico e soccorritori, ha comportato una spesa di 4.750 euro. Inoltre, sono stati spesi 1.822,37 euro per i servizi di agenzia relativi all’acquisto dei biglietti del treno e alloggio degli ospiti. Infine, per la promozione della manifestazione, sono stati utilizzati 600 euro per la fornitura di Leynard e 355 euro per l’attivazione della fornitura elettrica per gli allestimenti a cura di Acea Energia. Mica male. Soprattutto senza aver votato delibere in proposito.

La Lega ha depositato un esposto alla Corte dei conti per chiedere “di accertare se a seguito dei fatti ivi descritti sia configurabile un danno erariale – si legge nel documento – e ogni altro eventuale profilo di responsabilità amministrativo o contabile in capo all’amministrazione capitolina”. Secondo i consiglieri comunali della Lega, Fabrizio Santori e Maurizio Politi che firmano l’esposto, “la manifestazione è stata presentata pubblicamente come un evento spontaneo e partecipato – si legge ancora nel documento – ma come emerge dalla determinazione dirigenziale 739 del 2025, risulta organizzata direttamente da Roma Capitale”.

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Ovviamente Serra fa orecchie da mercante. E mette la testa sotto la sabbia. “Posso solo dire che una settantina di persone sono venute a loro spese per partecipare alla manifestazione io mi sono occupato esclusivamente, ovviamente con altre persone, della scaletta, invitando un numero esorbitante di persone la cui somma di valore, in termini di mercato, è molto alta – ha detto – tutta gente che fa teatro, televisione, che hanno aderito gratuitamente alla manifestazione, hanno mandato video, sono venuti a Roma a loro spese, hanno suonato e cantato a Roma a loro spese”. Sicuri? Intanto c’è quel dettaglio dei treni pagati dai contribuenti. E poi ha ragione Marco Travaglio quando sul Fatto percula i volti di spicco della manifestazione di Serra: ma come, non era una piazza “spontanea” e convocata “dal basso” per riunire migliaia di persone a favore del riarmo europeo? L’interrogativo del direttore del Fatto è comprensibile: “Perché la sfilata sul palco delle firme di Rep e in piazza di Schlein, Gentiloni, Calenda, Boschi & C. l’ha pagata Pantalone?”. Quasi sicuramente nessuno offrirà una risposta a queste domande. Ma c’è anche un altro tema, una sorta di provocazione, da affrontare.

In base a quale principio deve andarci tutto bene? “Eh, ma si tratta di un evento per l’Europa?”, ripetono. Era “una manifestazione a sostegno dell’Europa unita e solidale, alla quale hanno giustamente aderito anche sindaci di tutti gli orientamenti politici”, sostengono. Ma siamo sicuri che questa linea valga per tutti? Perché come sapete per la sinistra c’è un’Europa buona e un’Europa cattiva. Quella buona era nella piazza di Serra. Lo stesso atteggiamento democratico sarebbe stato adottato anche in occasione di un evento europeo sovranista? Magari con Matteo Salvini o Giorgia Meloni? O con Viktor Orban, soprattutto ora che ha vietato il Pride di Budapest? O magari un’iniziativa lanciata da un giornalista di destra, non facciamo nomi ma tanto uno vale l’altro, il risultato sarebbe lo stesso. Già immaginiamo lo sdegno dei piddini: “Ma come vi permettete a sprecare così i soldi dei cittadini?”. Doppiopesismo allo stato puro.

Immaginate che spettacolo pirotecnico: “Una piazza per l’Europa di Almirante”. Se va bene la piazza di Serra, dovrebbe anche andare bene la piazza che celebra le idee di Almirante sull’Europa. “La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è Nazione o non è” il pensiero del fondatore della destra post-fascista: “Così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l’Europa o va a destra o non si fa”. E ancora: “L’Eurodestra nasce da una duplice esigenza: la necessità, da un lato, di organizzare la difesa del nostro Continente contro l’assalto del comunismo e delle sue quinte colonne; dall’altro, l’aspirazione a realizzare finalmente il Risorgimento unitario dei popoli e delle nazioni europee”.

Sul piano della politica internazionale, invece, l’Eurodestra “è per la solidarietà occidentale”, con la “difesa dell’Europa libera dall’imperialismo sovietico”, posizione che non tutte le comparse di Roma possono dire di sostenere. Perché non dovrebbe andare bene? Il passaggio sul comunismo magari darebbe noia a qualcuno che rimpiange l’epoca sovietica. Immaginiamo fiaccolate, interrogazioni parlamentari, ospitate nelle tv estere per denunciare il ritorno del fascismo. Ve lo vedete Serra da Fazio? Magari mentre intona “Bella ciao”? Torniamo seri per un momento: c’è da sorprendersi?

Sono tanti i quesiti che poniamo, ma le risposte sono retoriche. Perché sappiamo che ciò che vale da una parte non vale dall’altra. Le regole del gioco, secondo i soloni rossi, sono diverse da destra a sinistra. E quindi la piazza di Serra va finanziata e appoggiata senza se e senza ma. Ma siamo sicuri che difenderebbero allo stesso modo l’esborso per un eventuale evento di destra? Noi sappiamo già come andrà a finire il prossimo 5 aprile a Bologna, dove è previsto un altro corteo pro-Ue con il sindaco Matteo Lepore e ospite la prima cittadina di Firenze Sara Fornaro. Un’altra piazzata dem, magari a spese dei contribuenti. Ma guai a parlare, che vi accusano di essere un fascistello…

Franco Lodige, 20 marzo 2025

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