Alla vergogna non c’è mai fine. C’è chi in nome del pacifismo è disposto a giustificare le brutalità dei terroristi contro Israele, ma anche chi – senza ritegno – appoggia Hamas nella sua guerra contro Israele. Ieri, a Milano, migliaia di persone in corteo per testimoniare sostegno alla Palestina. Presenti associazioni e movimenti politici (ma anche l’ex terrorista Francesco Emilio Giordano, condannato per l’omicidio di Walter Tobagi), tanti cori contro Tel Aviv e i media, rei di “sostenere la causa sionistica”. “Israele terrorista” e “Israele criminale”, alcuni degli slogan dei pro Gaza, che hanno inoltre denunciato la presunta “pulizia etnica” in atto. Ma il peggio deve ancora venire.
Milano, sputi e "calci" a un'immagine raffigurante la bandiera israeliana tracciata per terra con lo spray in via Padova nel corso del corteo in sostegno del popolo palestinese pic.twitter.com/QmuD7HaxEz
— Local Team (@localteamit) October 21, 2023
Tra i vari striscioni mostrati durante la passeggiata per le vie di Milano, i manifestanti hanno tirato fuori un fotomontaggio in cui Anna Frank indossava una kefiah, ossia la sciarpa-copricapo simbolo del patriottismo palestinese. “Oggi lei sarebbe una profuga come noi”, la spiegazione di una dimostrante. No, non è uno scherzo: qualche solone ha ritoccato l’immagine della giovane ebrea tedesca morta per mano dei nazisti per attaccare Israele e sostenere la causa palestinese. Eppure non è la cosa peggiore accaduta ieri a Milano.
Corteo pro Palestina a Milano. Una ragazza mostra un disegno da lei realizzato raffigurante Anna Frank con la kefia e spiega: "Israele sta facendo la stessa cosa che la Germania ha fatto con gli ebrei" pic.twitter.com/5XgaX8HQz3
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L’ossessione anti-Israele ha spinto qualche manifestante a insultare pesantemente lo Stato ebraico. Altro che pacifismo, il corteo pro Palestina a Milano si è trasformato in uno spietato raduno anti-Israele. Oltre a gridare “Allah Akbar”, un gruppetto – probabilmente formato in prevalenza da egiziani secondo Il Giornale – ha intonato un coro agghiacciante in arabo: “Apri le frontiere e ci mangiamo i sionisti, apri le frontiere e ci mangiamo gli ebrei”. In altri termini: “Uccidiamo gli ebrei”. Difficile trovare un aggettivo per definire l’accaduto, ma si tratta di un episodio emblematico del sentimento antisemita serpeggiante.
Quasi tutte le principali piazze d’Europa hanno ospitato manifestazioni pro Palestina, ma quella di Milano è stata una delle più indegne. Irrispettosa nei confronti delle vittime e soprattutto della storia. La presenza di una bandiera russa passa persino in secondo piano di fronte a tutto ciò, ma c’è un errore che non va assolutamente commesso: sottovalutare questo vento.