Dalle auto senza pilota alle smart road passando per le colonnine di ricarica, lo sharing e la rivoluzione digitale: Unipol, leader di mercato nelle polizze Auto in Italia tramite la controllata UnipolSai, guarda ai trasporti del futuro con due mosse strategiche accomunate dalla cifra di fare sistema: la nascita del Think Thank “The Urban Mobility Council” e l’ingresso tra i soci fondatori del “Centro Nazionale per la Mobilità sostenibile”. Un percorso, quello della mobilità green, reso ancora più complesso dalla decisione dell’Unione Europea di “spegnere” dal 2035, nell’ambito dell’obiettivo emissioni zero, le auto spinte da motori a benzina o gasolio.
Il Think Thank con il Politecnico di Milano
The Urban Mobility Council, che ha il supporto scientifico del Politecnico di Milano, indagherà la mobilità del futuro alla ricerca di una nuova sostenibilità economica, sociale e ambientale per il settore sul medio lungo termine. A fare da guida saranno il digital e i dati, proseguendo su quella spinta all’innovazione che vede Unipol, ormai 15 anni fa, montare le prime scatole nere sui veicoli degli assicurati per comprendere le loro abitudini e migliorare l’offerta, spiega Giacomo Lovati, Chief Beyond Insurance Officer UnipolSai. Il gruppo ha poi progressivamente esteso il proprio universo di servizi: dalla riparazione alla manutenzione delle autovetture, dalla vendita con il noleggio a lungo termine al telepedaggio con UnipolMove. Insomma Unipol è un partner a 360° nell’ecosistema della mobilità dove vuole “aprire nuove strade” con il piano industriale presentato a fine maggio. Sarà soprattutto nel campo della mobilità che “i cittadini vedranno le trasformazioni più notevoli” della transizione ecologica, sottolinea Stefano Genovese, Responsabile Relazioni Istituzionali del Gruppo Unipol, convinto che cambierà in primis “la relazione individuale con i veicoli”. Fondamentale quindi instaurare un costante “dialogo tra l’industria tradizionalmente impegnata in questo campo e tutti gli stakeholder”.
Via al Centro nazionale per la Mobilità sostenibile
Proprio allo scopo di fare sistema, Unipol entra anche nella squadra fondatrice del Centro nazionale per la Mobilità sostenibile: l’atto costitutivo è stato firmato da pochi giorni e vede la partecipazione di 24 tra i maggiori gruppi del nostro Paese – tra cui appunto Unipol – e di 25 atenei. Giova ricordare che l’iniziativa si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) con un investimento previsto di 394milioni per il triennio 2023-2025 e con 696 ricercatori dedicati. Il Centro nazionale per la Mobilità sostenibile, si legge nel comunicato, nasce con la missione di accompagnare «la transizione green e digitale in un’ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese». Insomma, un incastro perfetto con The Urban Mobility Council promosso da Unipol: il primo appuntamento pubblico del Think Thank in agenda è il 27 giugno alla Fondazione Feltrinelli di Milano; al forum dedicato alle nuove mobilità interverranno tra gli altri il presidente di Unipol Gruppo Carlo Cimbri, il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta e Sampo Hietanen, ceo di MaaS (Mobility as a Service).
La “bussola” per capire il futuro
L’analisi dei dati di come si muovono oggi gli italiani “può aiutare moltissimo” nel difficile compito di progettare ora servizi, infrastrutture, e modelli di business della mobilità del futuro conferma Sergio Savaresi, professore di automazione nei veicoli al Politecnico di Milano. Le principali direttrici di studio seguite da The Urban Mobility Council saranno la mobilità elettrica, condivisa e autonoma, con una particolare attenzione alla elettrificazione, a cui si aggiunge la prospettiva della “Mobility-As-A-Service”, incluse le auto a guida autonoma. Tra i temi materia di indagine ci saranno appunto le smart road e l’Internet of Things, la diffusione, prevista anche dal Pnrr, delle colonnine di ricarica nelle città e lungo gli assi autostradali, la guida autonoma con le sue ricadute anche legali, la micromobilità e il car sharing. La mobilità del futuro avanza.
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