Nell’epoca della religione woke lo studio delle gerarchie di genere è considerato pressoché obbligatorio. Ma ora determinate ricerche chiamano in causa anche i partiti politici: l’ultima trovata dell’Università di Trento è infatti un progetto di ricerca per radiografare “i discorsi e le politiche dei due partiti di destra radicale italiani di Fratelli d’Italia e Lega”. L’obiettivo? “Identificare quali immagini e gerarchie di genere e sessuali siano prevalenti nella loro ideologia politica”. Chi vincerà il bando, avrà la possibilità di sfruttare un finanziamento di oltre 20 mila euro per una ricerca prevista di circa un anno.
Come reso noto dal bando, il progetto dell’Università di Trento si pone l’obiettivo di studiare “le posizioni relative al campo della famiglia e delle relazioni sociali e quello dell’immigrazione per evidenziare se Lega e FdI condividano le medesime posizioni o meno” ma anche le due leadership di Salvini e Meloni per “analizzare le modalità attraverso cui viene veicolata la loro immagine di leader e verificare se vi sono differenze nella loro capacità di leadership di partito”.
Una ricerca piuttosto particolare, che sa un po’ di mirino puntato. Una conferma arriva dalle recenti affermazioni dei titolari dell’Università di Trento, che hanno denunciato la carenza di risorse economiche, per la precisione un buco di 15 milioni di euro sul bilancio di quest’anno. Da sottolineare che il denaro per il bando verrà messo a disposizione dal Pnrr. Nonostante ciò, che tipo di rilevanza può avere un bando per produrre una ricerca accademica sui discorsi e sull’ideologia politica di Meloni e Salvini? Soprattutto in questi termini?
In più, la totale imparzialità della ricerca viene meno sin dal bando. “Nel momento in cui già nella spiegazione si dice che Lega e Fratelli d’Italia sono radicali, si indirizza anche l’esito della ricerca”, l’analisi di Claudio Cia, presidente del gruppo consiliare. Anche perché determinate ricerche sarebbero più funzionali all’altro schieramento, bravo a parole ma un po’ meno con i fatti…
Massimo Balsamo, 3 novembre 2023