Speciale elezioni politiche 2022

La corsa al voto

“Uno scenario da incubo”. Un sondaggio ora terrorizza Letta

Io segretario dem teme il Rosatellum. I numeri premiano il centrodestra che sale al 48,7%

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Manca poco, pochissimo, alla “chiusura” dei sondaggi. Ovvero al momento in cui sarà impossibile per i media pubblicare le indagini sulle inclinazioni politiche degli italiani. Dunque è bene approfittarne finché si può e ieri a Quarta Repubblica è andato in onda un sondaggio molto interessante sulle intenzioni elettorali degli italiani.

I listini proporzionali

In cima alla lista dei partiti c’è sempre Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il sondaggio Tecné lo dà al 24,8%, ben 3 punti percentuali in più del diretto concorrente a sinistra, ovvero il Pd di Enrico Letta (fermo al 21,9%). In terza posizione si consolida la Lega al 12,1%. E subito sotto il Movimento Cinque Stelle, forte del voto di chi incassa il reddito di cittadinanza, con l’11,9%. Decisamente sotto le aspettative, almeno iniziali, si attesta invece il Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda: dopo aver immaginato un possibile 10%, pian piano l’asticella si sta abbassando e per ora segna quota 6,1%. Attenzione: negli ultimi giorni alcuni sondaggi avevano ipotizzato un possibile “sorpasso” da parte di Azione-Iv nei confronti di Forza Italia. Sorpasso che per Tecné, se mai dovesse esserci, si rivelerebbe un vero e proprio miracolo visto che ad oggi gli azzurri sono dati al 10,4%. L’unico altro partito che entrerebbe in Parlamento con la ripartizione dei seggi proporzionali sarebbe invece l’accoppiata Sinistra Italiana-Verdi, per ora esattamente in bilico sulla soglia di sbarramento del 3%. Niente da fare, invece, per +Europa (2,1%), Paragone (2,4%), Noi Moderati (1,4%) e Impegno Civico di Di Maio (0,9%).

Le coalizioni

Nella sfida per i collegi uninominali, dove contano gli accoppiamenti, sembra non esserci partita. Il centrodestra, per quanto con un trend negativo dell’1%, è saldamente in testa con il 48,7% dei voti. Staccato di oltre 20 punti il centrosinistra, incagliato al 27,9% (-0,6%). Crescono un poco, come visto, il M5S e il Terzo Polo. Ma certo non abbastanza.

L’assegnazione dei seggi

Molto più interessante invece la partita dei seggi, che poi è ciò che conta per governare. Ad oggi per Tecné alla Camera (400 seggi) il centrodestra potrebbe contare su 252-262 seggi (dunque una maggioranza bulgara e molto vicina alla soglia dei due terzi) mentre il centrosinistra su appena 79-89 deputati. Stesso discorso al Senato (200 seggi) con Salvini, Meloni e Berlusconi che avrebbero tra i 125 e i 133 senatori, un numero abbastanza ampio per “costringere” Mattarella ad assegnare ad uno di loro il mandato per formare il governo. Sono questi numeri ad aver fatto lanciare oggi l’allarme a Letta per uno “scenario da incubo”: “Oggi – ha detto – è possibile che il 43% dei consensi al centrodestra si trasformi in un 70% di seggi in Parlamento”.