Politiche green

Uno studio ha calcolato la cifra monstre: quanto ci costerà la casa green

La direttiva europea sull’efficientamento energetico degli immobili, pur modificata, resta irricevibile. E lo dimostrano dati clamorosi

© Olivier Le Moal, jpa1999 e photoschmidt tramite Canva.com

Secondo un’analisi di Deloitte, per attuare in Italia la direttiva europea sull’efficientamento energetico degli immobili servirebbero tra gli 800 e i 1000 miliardi di euro.

Ci sarebbe da ridere, se non si trattasse di una cosa maledettamente seria. Parliamo di cifre completamente fuori da ogni logica, che dovrebbero far riflettere tutti coloro che hanno appoggiato questo provvedimento.

È ora di invertire completamente la rotta. La nuova legislatura europea dovrà essere quella che sostituisce al fanatismo il buon senso, al dirigismo la libertà economica. Chiudendo finalmente la porta in faccia alle lobby che premono ogni giorno per arricchirsi sulla pelle dei proprietari di casa. E il primo atto dovrà essere quello di fare tabula rasa della direttiva case green che, pur modificata, rimane irricevibile.

L’8 e il 9 giugno si voterà soprattutto su questo.

Giorgio Spaziani Testa, 23 maggio 2024


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Il quadro delineato da Deloitte, con un’accurata disamina basata su dati Istat, evidenzia una realtà preoccupante. Il panorama residenziale italiano è caratterizzato da una predominanza schiacciante di strutture datate, con l’83% degli edifici residenziali eretti prima del 1990. Tra questi, il 57% risale addirittura a prima degli anni ’70. Non solo: 8 immobili su 10 sono obsoleti e necessitano di interventi mirati per adeguarli alle moderne esigenze di sostenibilità imposte dalla direttiva Casa Green.

L’Italia si trova dunque di fronte a una sfida imponente, visto e considerato che il parco immobiliare nostrano conta 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% ad uso residenziale. Praticamente impossibile. Un confronto con altre realtà europee mostra come il nostro Paese presenti una percentuale di edifici nelle classi energetiche più basse, F e G, superiore al 60%, ben al di sopra della media di nazioni come Germania (45%), Spagna (25%) e Francia (21%).

Questo dato non solo evidenzia la fragilità del nostro patrimonio immobiliarema anche l’impossibilità di dar seguito alla direttiva europea. Le stime di Deloitte circa gli investimenti necessari per portare a termine questa trasformazione si aggirano tra gli 800 e i 1000 miliardi di euro, una cifra da capogiro. Angela D’Amico, a capo del settore immobiliare di Deloitte Italia, spiega: “Il parco immobiliare residenziale italiano rappresenta circa il 55% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane. Per questo, è necessaria una strategia per far sì che la direttiva non si trasformi in un “buco nero””. Se la direttiva non verrà cambiata, sarà un bagno di sangue.

Redazione

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