Uomo pesta la moglie: si “dichiara donna” e la fa franca

Le follie della “ley trans” in Spagna. L’imputato cambia sesso all’anagrafe per evitare le aggravanti della violenza sulle donne

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legge trans

Un caso che ha catalizzato l’attenzione pubblica e suscitato ampi dibattiti sulla normativa vigente relativa al cambio di genere e alla violenza di genere vede protagonista un individuo, precedentemente condannato per aver aggredito la propria compagna, che ha evitato la detenzione cambiando il proprio genere nei registri ufficiali di Siviglia. Questo avvenimento ha sollevato profonde riflessioni in merito alla legge, all’etica e alla protezione delle vittime di violenza domestica.

La vittima, che aveva concluso la relazione con l’ex partner cinque anni prima, aveva subito abusi di natura psicologica e fisica per oltre un decennio. Questi abusi erano stati ripetutamente denunciati, culminando in una condanna a 15 mesi di carcere per l’aggressore nel 2019, dopo una serie di episodi di violenza e minacce.

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Tuttavia, l’aggressore nel frattempo ha cambiato sesso nel Registro Civile un mese prima della sentenza, sfruttando la cosiddetta “Ley Trans” che tanto piace al governo socialista. In Spagna ogni individuo può cambiare il proprio genere di appartenenza senza bisogno di operazioni né di cure ormonali. Tutto semplice e tremendamente burocratico. Per l’avvocato della vittima si tratta di una “indubbia frode alla legge”, poiché l’autore dell’abuso “cerca di essere perseguito da un tribunale penale e non da un tribunale specifico per la violenza di genere, e quindi evitare sanzioni specifiche” previste dalla legge contro gli uomini che commettono violenza fisica o psicologica contro la moglie o l’ex moglie”. Di conseguenza, il Tribunale della violenza contro le donne di Siviglia si è ritirato dal caso, affermando di non avere più competenza. Il legale della vittima ha dichiarato che tale mossa costituisce un chiaro “abuso di legge” mirato a evitare le pene specifiche per i crimini di violenza di genere.

Nel frattempo, la vittima continua a ricevere minacce e a subire aggressioni, aumentando le preoccupazioni per la propria sicurezza. L’aggressore, sfruttando la nuova identità legale, ha affermato di essere una donna in varie occasioni di ulteriore violenza, come riportato da testimoni presenti.

La reazione del sistema giudiziario a questo sfruttamento delle procedure legali solleva questioni delicate. Nonostante la decisione del tribunale di astenersi dal caso, altri casi giuridici suggeriscono che il cambio di sesso non dovrebbe esentare da responsabilità penali già stabilite.

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