Negli Stati Uniti è già aria di campagna elettorale. Dopo i primi incontri fissati da Donald Trump in Texas, dove ha incontrato per la prima i propri supporter per le presidenziali del 2024, è anche Joe Biden ad aver già annunciato la propria ricandidatura per rimanere alla Casa Bianca. L’annuncio ufficiale è arrivato due settimane fa, con la pubblicazione di un video sui propri social, auspicando la rielezione per “finire il lavoro”.
Biden, il nodo età
Molti, però, sono i dubbi non solo della popolazione statunitense, ma anche all’interno del Partito Democratico. E il principale fattore che smuove la sfiducia nei confronti del presidente è proprio l’età. In un’intervista a Msnbc, Biden ha affermato che, grazie ai 80 anni, ha acquisito saggezza ed esperienza: “Penso di aver dimostrato di essere onorevole, oltre che efficace”, ha concluso il numero uno della Casa Bianca.
Eppure, le parole del presidente non sembrano rassicurare l’ala progressista e democratica degli Stati Uniti. In un’ipotetica sfida tra Donald Trump e Joe Biden, infatti, il Tycoon sarebbe in vantaggio di sette punti percentuali: 49 per cento dei voti contro il 42 per cento dei democratici. E ancora – come riportato dal Washington Post – il consenso nei confronti dell’ex vicepresidente di Obama è ancora in calo: solo il 36 per cento degli intervistati, infatti, approva l’agenda attuale della Casa Bianca, sei punti in meno rispetto ai dati di febbraio.
Il consenso di Trump
Biden, in caso di elezione, inizierebbe il suo mandato all’età di 82 anni. Per il 63 per cento, il titolare della Casa Bianca non ha più “l’acutezza mentale” per svolgere il suo ruolo, in aumento rispetto al 43 per cento del 2020 e al 54 per cento di un anno fa. Al contrario, per il 55 per cento degli americani, Donald Trump avrebbe le capacità mentali per svolgere una seconda volta il ruolo di presidente. Dati che portano la maggioranza degli elettori del Partito Democratico a preferire un candidato alternativo rispetto a Joe.
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Ciò che rileva, per di più, è il terreno in cui Biden sta perdendo il suo consenso. E rappresenta guarda caso le fasce sociali che per lui erano state decisive nella vittoria del 2020: centro città e under 30. Attualmente, il presidente è sostenuto solo dal 26 per cento tra i più giovani e dal 41 per cento dei residenti delle aree urbane, dove trionferebbe Donald Trump, insieme al suo vastissimo consenso nelle zone rurali, che si mantiene pressoché inalterato. Il tutto dipenderà dagli indecisi, dai votanti dell’ultimo minuto, che oggi rappresentano un quinto dell’America. Eppure, questa volta, per The Donald ci sono tutti i presupposti: il ritorno alla guida del Paese è a portata di mano.
Matteo Milanesi, 8 maggio 2023