La Gb: "Non sono previsti nuovi raid"
Dopo gli attacchi della scorsa notte, la Gran Bretagna assicura che “non sono pianificati a breve” nuovi raid “e questo è un punto importante. Quella della scorsa notte è stata una risposta limitata, proporzionata e necessaria”. A dirlo James Heappey, ministro di Stato per le Forze armate del Regno Unito.
La Francia: "La responsabilità è dei ribelli"
Ecco il comunicato ufficiale del ministero degli affari esteri francese:
“La Francia rinnova la sua condanna degli attacchi compiuti dagli Houthi nel Mar Rosso contro navi mercantili che violano i diritti e le libertà di navigazione e chiede che gli Houthi mettano immediatamente fine a tali attacchi. Attraverso queste azioni armate, gli Houthi si assumono la responsabilità estremamente pesante dell’escalation regionale.
Con la risoluzione 2722, il Consiglio di Sicurezza ha ricordato, il 10 gennaio 2024, che l’esercizio dei diritti e delle libertà di navigazione deve essere rispettato e che gli Stati hanno, in conformità con il diritto internazionale, il diritto di reagire a questi attacchi.
La Francia continuerà ad assumersi le proprie responsabilità e a contribuire alla sicurezza marittima in questo settore insieme ai suoi partner, come è stata chiamata a fare il 9 e l’11 dicembre, quando la fregata Languedoc è stata chiamata a distruggere i droni”.
https://twitter.com/francediplo/status/1745714171616870680
La Cina esprime proccupazione
Anche da Pechino si fanno sentire, dimostrandosi “preoccupati per la crescente tensione nel Mar Rosso”. La portavoce del ministero cinese degli Esteri Mao Ning afferma: “L’area del Mar Rosso è un’importante via commerciale internazionale per beni ed energia, e speriamo che tutte le parti coinvolte possano svolgere un ruolo costruttivo e responsabile nel mantenere la sicurezza e la stabilità del Mar Rosso, in linea con gli oggettivi interessi comuni della comunità internazionale”.
Cameron: "Libertà di navigazione fondamentale"
Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, rivendica l’operazione Usa e Gb in Yemen:
The UK and US have carried out targeted strikes on Houthi military targets in Yemen.
The safety of UK vessels and the freedom of navigation across the Red Sea is paramount and that is why we are taking action.
As the UNSC has made clear, the Houthis must halt attacks in…
— David Cameron (@David_Cameron) January 12, 2024
“Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi mirati contro obiettivi militari Houthi nello Yemen. La sicurezza delle navi del Regno Unito e la libertà di navigazione attraverso il Mar Rosso sono fondamentali ed è per questo che stiamo intervenendo. Come ha chiarito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, gli Houthi devono fermare gli attacchi nel Mar Rosso”.
Four @RoyalAirForce Typhoons have conducted precision strikes on two Houthi military targets alongside US forces.
The threat to innocent lives and global trade has become so great that this action was not only necessary, it was our duty to protect vessels & freedom of navigation pic.twitter.com/tbN7ncJYpF
— Rt Hon Grant Shapps MP (@grantshapps) January 12, 2024
Ecco il comunicato stampa del governo del Regno Unito, via ministero degli Esteri.
“Il cacciatorpediniere della Royal Navy HMS Diamond è già stato attivo insieme alle navi da guerra statunitensi e francesi nella difesa delle rotte marittime internazionali vitali contro i droni e i missili Houthi. Considerata la persistenza degli Houthi nel minacciare le navi mercantili, molte delle quali hanno già subito danni, e il deliberato attacco contro la HMS Diamond e le navi della marina americana il 9 gennaio, le forze della coalizione hanno identificato le strutture chiave coinvolte in questi attacchi e hanno concordato di condurre un’attenta analisi attacco coordinato per ridurre la capacità degli Houthi di violare il diritto internazionale in questo modo.
Quattro Typhoon FGR4 della RAF, supportati da una nave cisterna di rifornimento aereo Voyager, hanno quindi utilizzato bombe guidate Paveway IV per condurre attacchi di precisione su due di queste strutture Houthi. Uno era un sito a Bani, nello Yemen nordoccidentale, utilizzato per lanciare ricognizioni e attaccare droni. Numerosi edifici coinvolti nelle operazioni con i droni sono stati presi di mira dai nostri aerei.
https://twitter.com/DefenceHQ/status/1745620264220561628
L’altro luogo colpito dal nostro aereo è stato l’aeroporto di Abbs. L’intelligence ha dimostrato che è stato utilizzato per lanciare sia missili da crociera che droni sul Mar Rosso. Diversi obiettivi chiave presso l’aeroporto sono stati identificati e perseguiti dai nostri aerei.
Nella pianificazione degli attacchi è stata prestata particolare attenzione a ridurre al minimo i rischi per i civili, rischi ulteriormente mitigati dalla decisione di condurre gli attacchi durante la notte. I risultati dettagliati degli attacchi sono in fase di valutazione, ma le prime indicazioni indicano che la capacità degli Houthi di minacciare la navigazione mercantile ha subito un duro colpo, e il nostro impegno a proteggere le rotte marittime, attraverso le quali passa circa il 15% delle navi mercantili mondiali e che è vitale per l’economia globale, è stato ampiamente dimostrato”.
Per approfondire
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I video degli attacchi
Gli Usa hanno iniziato attacchi missilistici contro gli Houthi, la milizia sostenuta dall’Iran, nello Yemen, colpendo fabbriche di droni e depositi di armi. Gli Houthi negli ultimi mesi avevano sparato 21 missili contro navi Usa e Uk nel mar Rosso.
1/2 pic.twitter.com/I5cxcorJMi— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) January 12, 2024
L'Iran condanna gli attacchi
Nasser Kanani, portavoce del ministero degli Esteri, ha “fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città in Yemen, ritenendoli un’azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen e una violazione del diritto e dei regolamenti internazionali”.
Mosca: violazione dei principi Onu
Il Cremlino avrebbe chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu una riunione d’emergenza considerando i raid americani una violazioni delle norme della Carta delle Nazioni Unite.
“Gli attacchi statunitensi nello Yemen sono un nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale in nome di un’escalation nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo. Maria Zakharova.
L’Arabia Saudita invece segue con “grande preoccupazione” quando avviene. E invita tutti “all’autocontrollo” e ad evitare “una escalation”.
La risposta dei ribelli Houthi
“Il nostro Paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri dei ribelli Houthi, Hussein Al-Ezzi. Che poi minaccia rappresaglie: “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.
I ribelli sostengono di aver sferrato attacchi di rappresaglia contro navi da guerra Usa e Gb nel Mar Rosso. Ad annunciarlo è Abdul Salam Jahaf, uno dei funzionari dei ribelli.
Uno dei portavoce, Mohammed Abdulsalam, aggiunge: “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”.
I video degli attacchi
L'ordine di Biden
“Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”, scrive Joe Biden in una nota. Si tratta di una “risposta diretta agli attacchi Houthi”. Il presidente Usa non esiterà “a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.
Iniziati i raid
Iniziati i raid Usa e della Gran Bretagna contro i ribelli in Yemen. Alla missione starebbero partecipando, in modo diverso, Canada, Australia, Bahrein e Olanda.
Gli obiettivi sono basi militari, basi di rampe di lancio dei missili balistici, campi di addestramento, depositi di armi e droni da guerra, postazioni radar.
Attacchi ai ribelli Houti
Il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, ha dato via libera a operazioni aeree contro le basi militari Houthi nello Yemen. L’obiettivo è quello di neutralizzare gli assalti dei ribelli, sostenuti dall’Iran, alle navi che attraversano il Mar Rosso. Queste informazioni sono state riportate dal famoso quotidiano britannico, The Times.
Secondo quanto riportato dal giornale, il Regno Unito dovrebbe unirsi a breve agli Stati Uniti e ad altri alleati nell’attuazione di questa missione. Gli assalti Houthi hanno seriamente ostacolato il commercio internazionale lungo un corridoio marittimo fondamentale per le tratte tra Europa e Asia.
Sunak ha inoltre indetto una riunione d’emergenza del gabinetto per aggiornare i ministri sull’impegno militare britannico verso questa crisi. Questo incontro fa seguito a un precedente vertice del comitato di emergenza `Cobra´ del governo e del consiglio di sicurezza nazionale, entrambi focalizzati su questioni di crisi.
Il capo del Partito Laburista, Sir Keir Starmer, e il Presidente della Camera dei Comuni, Sir Lindsay Hoyle, sono stati messi al corrente dell’intervento militare. In queste circostanze estremamente delicate, è fondamentale garantire una comunicazione fluida e costante tra tutte le parti interessate.