Salute

Vaccini a mRna, nuovo allarme dei cardiologi Usa

Salute

di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

Negli Stati Uniti i vaccinati con due dosi sono fermi al 60%, il 40% quindi della popolazione se ci fosse il Green Pass come da noi non potrebbe salire sulla metropolitana, treno, autobus, entrare in locali pubblici e neanche lavorare senza fare tamponi ogni due giorni. Ma appunto, dato che si tratterebbe di escludere il 40% degli americani, il governo Biden non impone nessun Green Pass all’italiana (o all’ austriaca). Questo fatto che gli americani hanno in pratica smesso di vaccinarsi da alcuni mesi è accuratamente celato ai telespettatori o ai lettori di giornali italiani. Non si sente praticamente più parlare di come vada la vaccinazione in America o le misure di obbligo vaccinale di Biden.

Come si può leggere sui giornali americani ogni settimana ci sono tribunali a livello di stato o federali che bloccano i cosiddetti “mandati vaccinali” per dipendenti pubblici e ci sono stati importanti Stati come Florida o Texas o Missouri, per la verità quasi tutti gli Stati repubblicani che non prevedono l’imposizione di qualunque obbligo vaccinale, anche per una singola palestra o azienda o ristorante. La Ue è quindi una eccezione e non la regola, anche perché gli Usa da sempre indicano i trend sociali in Occidente e non succede quasi mai che Europa e Usa vadano in direzioni diverse per molto tempo.

Questo diffuso sentimento americano che i nostri giornali chiamerebbero “antivax”, ma non osano farlo perché si tratta dell’America, è dovuto in larga parte al fatto che i medici e ricercatori americani parlano ora di continuo di danni causati dai vaccini a mRNA. E sarebbe difficile non farlo perché in Usa esiste il sistema di segnalazioni degli “eventi avversi ai vaccini” (VAERS) che è arrivato a 1,9 milioni di segnalazioni, tra cui 19 mila decessi e oltre 24mila casi di disabilità permanente. Tra questi ci sono già anche 4 casi di bimbi deceduti entro pochi giorni dalla vaccinazione.

Oltre a questi dati ufficiali di segnalazioni di danni seri e decessi susseguenti alla vaccinazione ci sono però anche gli studi che si stanno accumulando sul meccanismo con cui i vaccini a mRNA di Moderna e Pfizer causano danni al cuore. La settimana scorsa alla conferenza annuale a Boston dell’American Heart Association è stato presentato questo studio coordinato da un noto cardiologo, il dott. Steven Gundry, e non occorre essere un medico ricercatore per comprendere che l’autore mette in guardia contro i vaccini a mRNA.

“Mrna COVID Vaccines Dramatically Increase Endothelial Inflammatory Markers and ACS Risk as Measured by the PULS Cardiac Test: a Warning” che si può tradurre così: i vaccini a mRna aumentano drasticamente i marcatori di infiammazione endoteliale e i rischi di sindrome coronarica acuta misurati dal test cardiaco PULS: un’avvertenza.

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