Noi l’avevamo già detto che qui tira aria di assalto agli over 60 per costringerli a vaccinarsi. Di obbligatorietà ne parlava qualche giorno fa l’ex sottosegretario alla Salute, la piddina Sandra Zampa. Altri avevano avanzato proposte alternative e fantasiose. E quando pensavamo di aver raggiunto acme della tragedia, ecco che la realtà ci offre qualcosa di ancor più sorprendente.
Domani il ministro Roberto Speranza e il generale Figliuolo si incontreranno con i rappresentanti dei medici di famiglia per mettere a punto una sorta di algoritmo, e la cosa fa già rabbrividire così, per stanare i 60enni che ancora non hanno donato il braccio alla causa vaccinale. Per riuscire nell’intento in stile cinese, la Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg) pare abbia anche coinvolto due “esperti” di nostra conoscenza. “Insieme a Cittadinanzattiva, al consulente del ministro Walter Ricciardi, al professor Pier Luigi Lopalco e al professor Paolo Bonanni – ha spiegato al Messaggero il dottor Silvestro Scotti, segretario nazionale di Fimmg – abbiamo elaborato un algoritmo che permette di mettere in relazione le piattaforme regionali o nazionale e i nostri sistemi gestionali”. Il cervellone informatico in pratica permetterà di dividere i soggetti “in sei categorie di rischio” e poi di incrociare i dati, così da capire se il paziente di un medico di base si è già vacccinato oppure no. E dopo? Per ora non è dato sapere. Ma forse verrà messa in campo un’altra idea che nei giorni scorsi aveva preso piede. L’aveva esposta il primario di malattie infettive dell’ospedale di Pisa, Francesco Menichetti: una volta capiti quali assistiti sono “diffidenti” o “poco informati”, il medico di famiglia dovrebbe segnalarli “all’autorità comunale” in modo da inviare “i vigili a cercarli“. Manco fossero topi da stanare.
Ora, nessuno mette in dubbio l‘importanza della campagna vaccinale. Qui il problema sta nel metodo, più che nel merito. Che senso ha lasciare la libertà di scelta e poi inventarsi strumenti liberticidi per braccare gli indecisi? Perché non rispettare la dignità di chi, legittimamente, è spaventato da AstraZeneca, Moderna o Pfizer? In fondo non sarà mica un ammasso di No Vax incalliti quel 36% di 60enni che non hanno ancora aderito alla campagna di Figliuolo&co. Magari per convincerli basterebbe spiegarsi meglio. Basterebbe provare a convincerli della bontà dei vaccini anti-covid. E invece qui si preferisce la strategia del cacciatore: imbracciare l’algoritmo di Ricciardi e Lopalco per realizzare una “operazione chirurgica” e pizzicare chi non si è ancora prenotato una iniezione. Non vi sembra un po’ troppo?